Udine, 2 settembre 2012 – E sono 41. Quarantuno gare in cui la Juventus non conosce la parola sconfitta in campionato. Numeri da brividi, che si arricchiscono grazie alla vittoria contro l'Udinese. Il secondo successo consecutivo, che porta la Signora a sei punti, è più facile di quello che si potesse pensare prima della partita.

Facile anche grazie all'espulsione di Brkic dopo poco più di dieci minuti, che oltre a far giocare i friulani per quasi tutto il match in inferiorità numerica, è l'episodio che sblocca la partita. Il numero uno bianconero esce su Giovinco, ma non lo tocca, per l'arbitro è rigore.

Il fallo c'è, lo commette Danilo, ma il cartellino rosso per il portiere è quantomeno troppo severo. Da quest'episodio salta tutto, dalla voglia dell'Udinese di dimenticare in fretta la scottatura di Champions, al vero senso del match. Per i Campioni d'Italia è un gioco da ragazzi.

Vidal è testardo e si prende la responsabilità di presentarsi sul dischetto nonostante l'errore di una settimana fa contro il Parma. Il cileno però questa volta non sbaglia e gela Padelli, che aveva preso il posto di Fabbrini dopo il rosso al suo collega di reparto.

La Juve gioca sul velluto, Lichtesteiner è una furia sulla destra e il piccolo Giovinco, schierato dal primo minuto nonostante l'infortunio di pochi giorni fa, si muove bene tra i colossi dell'Udinese. Di Matteo, in tribuna, prende appunti in vista della sfida di Champions tra il suo Chelsea maltrattato dall'Atletico pochi giorni fa in Supercoppa e la squadra di Conte.

Il tecnico della Juve sconta la sua squalifica nello Sky box. Lui non prende appunti ma si agita in continuazione. L'Udinese prova a difendersi come può ma Vucinic è implacabile sul finire di tempo: piattone dal limite di destro e due a zero.

I bianconeri di Torino, oggi in versione rosa, non hanno pietà. Il secondo tempo inizia con il gol di Giovinco, con Padelli che imita Agliardi e non trattiene la conclusione da fuori di Marchiso: la formica atomica ringrazia e punisce. Il figliol prodigo, tornato da Parma, non è ancora sazio e trova anche la doppietta: assist del solito Pirlo, Giovinco raccoglie e in diagonale non perdona. Poker che convince Carrera a mandare in campo Quagliarella e Matri.

L'Udinese, ferita nell'orgoglio, trova la forza di trovare la rete con Lazzari. Può bastare così.

Flavio Nardini