Fermo, 9 ottobre 2012 - Venti calciatori di serie A e calcio a cinque più pallavoliste di squadre minori di volley sono finiti nel mirino dei carabinieri di Fermo nell'ambito dell'inchiesta sui passaporti falsi. Al momento, sono 34 le persone iscritte nel registro degli indagati, fra cui procuratori sportivi e intermediari, amministratori e funzionari comunali.

I militari dell'arma stanno facendo controlli incrociati sulla cittadinanza ottenuta da decine di stranieri, per lo più sudamericani, attraverso una procedura che consente ai figli di italiani all’estero il riconoscimento della cittadinanza italiana. Il raggiro si articolerebbe nel triangolo tra Fermo, Latina e Reggio Calabria, dove in passato sono stati scoperti illeciti della stessa natura.

Fra gli atleti sudamericani 'sospetti' ci sarebbero anche ragazzi dai 18 ai 20 anni, tesserati per club nazionali di calcio a cinque. Secondo gli investigatori sarebbero due i personaggi che dal Fermano  tenevano le fila dell’organizzazione per delinquere e si occupavano della formalizzazione delle pratiche, potendo contare sulla connivenza di un funzionario dell’Ufficio anagrafe del Comune di Fermo, finito sotto inchiesta e sollevato dall’incarico. Il suo difensore, l’avv. Massimo Ortenzi, dice che dalla procura non è arrivata "alcuna comunicazione sulla conclusione delle indagini. Siamo fermi allo scorso gennaio, quando poi il mio assistito e’ stato interrogato dai carabinieri".

L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo Andrea Vardaro, ha mosso i primi passi nel 2011, dopo una verifica della Polizia municipale su un documento di d’identità di un imprenditore locale intestato ad un rumeno ma stampato su carta originale e mai registrato. Del caso si era occupata anche la procura distrettuale antimafia di Ancona, poi il fascicolo è tornato alla procura di Fermo.