Londra, 18 ottobre 2012 - John Terry non farà appello contro le quattro giornate di squalifica per insulti razzisti nei confronti di un giocatore avversario. Il 31enne difensore del Chelsea  oltre alla squalifica era stato multato di 220mila sterline da parte della Football Association, ma aveva il diritto di ricorrere in appello.

"Voglio cogliere l’occasione per chiedere scusa a tutti per il linguaggio che ho usato in partita”, ha detto Terry, squalificato da una commissione indipendente per insulti razzisti nei confronti del difensore del QPR Anton Ferdinand nella scorsa stagione. “Anche se sono deluso per la sentenza della FA, accetto che il linguaggio che ho usato, a prescindere dal contesto, non è accettabile su un campo di calcio come anche in ogni ambito della vita. La mia risposta è stata al di sotto del livello previsto dal Chelsea e da me, non succederà mai più".

Terry salterà la partita del Chelsea con il Tottenham questo fine settimana in Premier League e oltre alle sfide con Swansea e Manchester United, oltre a una gara di Coppa di Lega con lo United. “Continuerò a fare la mia parte per aiutare il club ad eliminare tutti i tipi di comportamenti discriminatori nel calcio”, ha aggiunto Terry.

La Football Association ha inoltre inflitto una maxi-multa di 90mila sterline (oltre 110mila euro) ad Ashley Cole, esterno del Chelsea e della nazionale, per un ‘tweet’ offensivo nei confronti della federcalcio inglese apparso qualche settimana fa sul profilo di Cole fortemente critico con la FA per la gestione del caso del suo compagno di squadra John Terry. Il difensore e si è scusato personalmente con il presidente David Bernstein: il suo ‘mea culpa’ gli è servito per evitare una squalifica. La multa della FA è tuttavia la più alta di sempre comminata in relazione all’uso dei social network da parte dei giocatori. Cole ha anche ricevuto un avvertimento sulla sua condotta futura. Dopo il suo caso la federcalcio inglese ha adottato un codice di condotta a cui dovranno attenersi tutti i giocatori della nazionale: chi sgarra potrà anche essere escluso per una o più partite.