Milano, 23 ottobre 2012 - Massima allerta a Milano in vista della partita di Europa League tra Inter e Partizan Belgrado in programma giovedì a San SIro. Per la prima volta tornano in Italia i tifosi serbi dal 12 ottobre 2010 quando, in occasione di Italia-Serbia, lo stadio di Genova e il calcio furono messi sotto scacco da Ivan Bogdanov, ultrà che, con qualche qualche centinaio di ultranazionalisti suoi connazionali, causò il rinvio della partita degli azzurri.

Per l'occasione è stato istituito un tavolo tecnico che ha definito le linee di intervento al quale hanno partecipato il Questore di Milano Luigi Savina, i dirigenti dei servizi allo stadio e dei servizi del centro cittadino, gli ufficiali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Le forze dell'ordine hanno inoltre incontrato il Generale Mladen Kuribak, Direttore Centrale della Polizia in Uniforme del Ministero dell'Interno Serbo, il Console Generale Serbo in Italia e i rappresentanti della società calcistica del Partizan Belgrado, e il delegato alla Sicurezza della Società calcistica Inter.

A Milano sono attesi circa 4mila tifosi serbi per quella che sarà una sfida da bollino rosso.

 

IL CLUB: "COMPORTATEVI BENE" - I responsabili del Partizan di Belgrado hanno lanciato un appello ai propri tifosi a comportarsi con fair play rispettando gli avversari, sia quelli in campo sia quelli sulle tribune: "Davanti a noi abbiamo due incontri con l’Inter, uno dei club più gloriosi e più titolati d’Europa. Non abbiamo spesso occasione di incontrare squadre di tale alto livello, per questo le due prossime partite sono un banco di prova per la squadra, per la società ma anche per i tifosi e per tutti gli amanti del calcio in Serbia", si legge in un comunicato diffuso oggi dal Partizan suo suo sito ufficiale.

Attualmente - continua il comunicato - nel calcio europeo si parla molto di "tifosi serbi che sono razzisti e hooligan, e che bisogna escludere per un lungo periodo le squadre serbe dai tornei europei. Ma noi sappiamo che ciò non è vero, e ora abbiamo l’occasione di dimostrarlo. Dimostriamo a Milano e a Belgrado l’attaccamento al club e al calcio, dimostriamo di saper tifare correttamente e di saper rispettare l’avversario e i suoi tifosi, dimostriamo di voler rispettare tutte le regole di sicurezza e di organizzazione previste dalla partita". Il Partizan invita quindi tutti coloro che non posseggono un biglietto d’ingresso allo stadio Meazza e che non sono quindi registrati presso il club e presso la polizia a non partire per l’Italia.