Catania, 28 ottobre 2012 - L’aria del campionato fa bene alla Juventus, che si conferma un rullo-compressore in Italia e centra l’ottava vittoria su nove partite. Decisivo un gol di Vidal nella ripresa e gli errori di Gervasoni e dei suoi collaboratori, che prima annullano un gol regolare a Bergessio e poi non vedono il fuorigioco di Bendtner sul vantaggio del cileno.

 Il Catania, rimasto in dieci per l’espulsione di Marchese, ha fatto quello che ha potuto, ma non è bastato per conservare l’imbattibilità casalinga in questo campionato. La Juventus, che ha faticato a chiudere la gara soffrendo oltremisura, ringrazia e continua a macinare record e punti. Nella gestione Conte sono 47 partite consecutive in serie A senza mai perdere. E questo non è un dettaglio.

Al Massimino c’è il tutto esaurito: 25 mila spettatori. Scintille nella curva dei siciliani, sedata dall’intervento delle forze dell’ordine. L’ordalia nasce come era nei voti: robusta nella carne dei corpo a corpo, frizzante nello spirito delle iniziative. Maran sistema il suo Catania con il 3-5-2, a specchio per limitare i campioni d’Italia, che si presentano con Pogba e Bendtner in campo dall’inizio.

La Juventus è subito padrona del campo. Attacca. Fa girare la palla e costringe i padroni di casa ad indietreggiare. La prima conclusione da fuori area è di Vidal: Andujar si salva in due tempi. Pirlo gode di ottima libertà e dirige il traffico come piace a lui, ma trovare spazi non è semplice. Bendtner si dà da fare. Si muove, fa a sportellate. Il sinistro dal limite di Asamoah (14’) non trova la porta. Il Catania si fa vedere in contropiede. Gomez scappa sul filo del fuorigioco, il suo cross però non trova Bergessio. Chiellini viene abbattuto in area da Legrottaglie, Gervasoni lascia correre.

Il Catania spinge sugli esterni con Marchese e Izco. I siciliani passano in vantaggio (25’) con Bergessio, ma l’arbitro si consulta con gli assistenti ed annulla fra le proteste furibonde, sedate dopo qualche minuto. Espulso il patron Pulvirenti. Fioccano i cartellini gialli (6 nel primo tempo). C’è un po’ di nervosismo. Vucinic viene anticipato da ottima posizione, poi si lascia ipnotizzare da Andujar, attento anche su Pirlo. La partita è brillante, divertente, ma il risultato non cambia.

Nella ripresa l’inerzia della gara è sempre la stessa: Juventus padrona del campo e Catania dietro, pronto a ripartire in contropiede. Ma passano i bianconeri: Bendtner in sospetto fuorigioco calcia su Andujar, sulla ribattuta si avventa Vidal che la mette dentro. Uno a zero. La gara si mette in discesa. Marchese rimedia il secondo giallo (ingenuo il colpo di mano) e lascia i compagni in dieci. Ammonizione pure per Vidal, che diffidato salterà l’incontro casalingo contro il Bologna. Andujar si traveste ancora da fenomeno su Pogba.

Il Catania con orgoglio e determinazione cerca il pareggio. Girandola di cambi. Entra Giovinco per Vucinic. La formica atomica si fa vedere al tiro. Maran prova la carta Morimoto per uno stanchissimo Gomez. Il portiere argentino è in giornata di grazia e si oppone da campione ancora a Vidal. Passano i minuti. Nel recupero Giovinco spreca malamente. Il Catania le prova tutte, ma finisce uno a zero. Vince la Juventus, senza convincere più di tanto e con la macchia dell’arbitraggio di Gervasoni, che farà discutere.

di Luca Pasquaretta