Torino, 20 novembre 2012 - La grande notte. Novanta minuti, mille significati. Stasera la Juventus si gioca gli ottavi di Champions. Per Madama è il primo grande snodo della stagione. Per una volta niente polemiche con l’Inter. Non c’è Calciopoli che tenga. Nella testa dei campioni d’Italia c’è solo il Chelsea. Perché stasera il postino non suona due volte.

«Siamo consapevoli che è una partita da dentro o fuori» ha rilanciato ieri Angelo Alessio, che si è trincerato in un diplomatico «no comment» sul botta e risposta a distanza con Moratti. Per quello ci sarà tempo e modo. L’occasione sicuramente non mancherà. L’unico treno che la Juventus non intende perdere è quello che porta agli ottavi di Champions. Serviranno 4 punti. I primi tre Buffon e compagni vogliono conquistarli contro i ragazzi di Di Matteo allo Juventus Stadium, tutto esaurito.  «Antonio (Conte, ndr) mi ha chiesto di dire che si aspetta una bolgia» ha sottolineato il suo vice.

Giocheranno i titolarissimi. Rispetto alla sfida contro la Lazio, torna Pirlo con Vucinic recuperato. Ieri il montenegrino si è allenato. Ad affiancarlo dovrebbe esserci Quagliarella. Scalpita pure Lichtsteiner, favorito su Isla. Sarà comunque 3-5-2. Marchisio assolve Giovinco: «Abbiamo il miglior attacco e la miglior difesa del campionato. Le critiche gli scivolano addosso. E’ carico, non vede l’ora di scendere in campo per risolvere la sfida». Cosa che fino ad ora non gli è mai riuscita negli appuntamenti importanti. «Lui e Quagliarella sono stati i migliori in campo sabato sera» gli ha fatto eco Alessio (cosa avrebbe dovuto dire?), che è tornato sul Chelsea: «Se saremo bravi, andremo avanti, altrimenti faremo l’Europa League. Confidiamo nella qualità e nella voglia di riscatto dei nostri ragazzi. Ce la giocheremo alla pari».

Anche Marchisio ci crede: «E’ la partita più importante dell’anno. Vogliamo passare il turno, di fronte avremo i campioni d’Europa, che la scorsa estate hanno investito tanto e si sono rinforzati. Non temo un giocatore in particolare, ma il loro collettivo. Drogba? E’ un grandissimo, ci farebbe comodo, ma ho grande fiducia nei nostri attaccanti». Andrea Pirlo al Daily Mail ha fatto una confessione: «Sono stato ad un passo dal Chelsea di Ancelotti, ma il Milan disse no. I Blues? Non giocano il calcio che piace a me». Di Matteo (per lui 4-2-3-1 a trazione anteriore) se ne farà una ragione, a condizione di uscire dallo Juventus Stadium almeno con un punto, perché l’ombra di Guardiola incombe minacciosa.

di Luca Pasquaretta