Torino, 2 dicembre 2013 - Nel segno di Llorente e Buffon. Il Re Leone e Superman. Decisivi. Da applausi. Il bomber di Pamplona, bollato frettolosamente come un bidone in estate, ha segnato. Ancora. Gigi invece ha parato tutto e il contrario di tutto. Uno a zero. Tanto quanto basta per allungare sulla Roma. All’Udinese restano gli applausi. “Sono contentissimo – ha detto lo spagnolo arrivato a parametro zero, che oggi vale tantissimo – E’ stata una gara molto tosta, con diverse azioni. Non trovavamo modo di segnare, ce l'abbiamo fatta alla fine, va bene così. Le critiche? Sono acqua passata. Adesso guardo avanti, mi godo il momento e penso a far il massimo con la Juve”.

Gongolava pure Gigi Buffon, comunque onesto, mai banale: “E’ inutile negare che ci sono pari che valgono sconfitte e vittorie che valgono 6 punti, come questa. Sicuramente abbiamo avuto un pizzico di buona sorte. La parata più bella? La prima su Di Natale è esplosività ed equilibrio, la seconda istinto e la terza su Lazzari per me è la più difficile, perché ero due metri fuori dalla porta”. E ancora: “Anche se uno è abituato a vincere, ogni tanto ci sta che il migliore in campo possa essere il portiere. L'Udinese ci ha messo davvero in difficoltà, nell'ultimo mese hanno proprio cambiato passo e hanno gamba e quantità, poi Guidolin è molto bravo a disporre i suoi per esaltare i punti deboli dell’avversario. Avversario davvero difficile”.

Sorrideva pure Antonio Conte. E ci mancherebbe altro per come è andata. “E’ stata una partita esaltante, con una che attaccava e l'altra che ripartiva. E' stato uno spot per il calcio, con due squadre che volevano vincere – ha detto il tecnico salentino - Sono contento, volevamo la vittoria e siamo stati premiati all'ultimo. I ragazzi sono stati straordinari, non dimentichiamo che venivamo da tre gare in sette giorni e abbiamo retto benissimo il confronto con l'Udinese”. Sulla corsa scudetto: “Poche settimane fa la Roma era a più cinque su noi, è un bel campionato dove ogni gara può essere a rischio scivolone. E’ lunga. Manca tanto. Non bisogna mai mollare un millimetro. Pirlo? Speriamo che non sia nulla di grave”.

Conte è entrato nel merito dei cambi, dove c’è stata la svolta. “Ho aspettato fino a 10 minuti dalla fine per giocarmi il tutto per tutto, la differenza tra pari e sconfitta è un punto. Ho rischiato, mettendo più bloccati in mezzo Pogba e Vidal con Marchisio sull'esterno. Era un'ipotesi. Da 0 a 1 punto cambia poco, da 0 a 3 tanto. Quando azzecco dicono che sono fortunato, quando va male, che ho sbagliato. Mi prendo la fortuna e non la bravura, va bene (ride ndr.). Proveremo a vincere il terzo scudetto consecutivo. Sarà difficilissimo, ma con questo gruppo di ragazzi, possiamo riuscirci”. Appunto, parola di Conte.

 

di Luca Pasquaretta