Firenze, 27 gennaio 2014 - Chi ha scritto il copione meriterebbe un Oscar. Perché se è vero che manca ancora tanto alla fine di questo film, il campionato sta riservando colpi di scena a ripetizione. Ok, se vediamo la classifica ci sono ancora sei punti di distacco tra Juve e Roma, ma proviamo a riavvolgere il nastro.

Le riprese iniziano in estate. Conte perde tutte le amichevoli possibili, ci manca poco che non riesce a vincere la partitella in famiglia del 13 agosto, e già si sentono i primi mugugni: questa Juve non ha più fame. Da Villar Perosa le immagini passano a Riscone di Brunico. Garcia è appena arrivato dalla Francia e fa capire subito di non aver paura di nulla: i tifosi giallorossi sono ancora imbufaliti per la sconfitta in Coppa Italia contro la Lazio e contestano, lui spavaldo risponde: «Chi contesta è laziale».

Il copione poi prende una piega che non ti aspetti, la favorita Juventus parte bene come al solito, ma si inceppa contro l’Inter e crolla con la Fiorentina. La Roma, invece, inizia a scrivere una sceneggiatura non originale, e dal brutto anatroccolo dell’anno prima si trasforma in cigno. Gli uomini di Garcia vincono le prime dieci giornate, non subiscono quasi mai reti e sembrano imbattibili.

Ecco però che la Juve cambia passo, dimentica i quattro gol di Firenze e non smette più di vincere. I bianconeri continuano a non sbagliare e crollano le prime certezze giallorosse: quattro pareggi consecutivi e va in scena il sorpasso. Si arriva così all’anno nuovo, con la Juve che ha già dovuto rinunciare all’Oscar per il miglior film straniero nella farsa di Istanbul, ma si consola con il più cinque in classifica alla vigilia dello scontro diretto contro la Roma. La partita non ha storia: Vidal, Bonucci e Vucinic fanno fare una magra figura a Totti e soci e il copione di questo film sembra già scritto.

Ma in una settimana può cambiare tutto: prima Garcia si vendica buttando fuori dalla Coppa Italia la Juve all’Olimpico e quattro giorni dopo i bianconeri interrompono la striscia di dodici vittorie consecutive nello stesso stadio, pareggiando con la Lazio. La Roma non perde il treno e e grazie a pendolino Gervinho tramortisce il Verona, riportandosi a meno sei, con diciassette giornate ancora da vivere. Resta da capire, ora, a chi andrà l’Oscar per il miglior regista.

 

di Flavio Nardini