Londra, 25 febbraio 2014 - Le parole di José Mourinho su Samuel Eto'o scatenano imbarazzi e sospetti che spesso nascono quando in mezzo ci sono giocatori africani (in Italia è recentissimo il caso di Minala). In un'intervista rilasciata a Canal Plus, il tecnico del Chelsea, commentando la mancanza di profondità nel reparto avanzato della sua squadra, mette in discussione l'età del camerunense: "Il problema del Chelsea è che mi manca un attaccante - le parole dello 'Special One' - Ho Eto'o, ma lui ha 32 anni, forse 35. Chi lo sa?", si domanda ironico Mourinho. Parole che però sarebbero state registrare all'insaputa dell'allenatore portoghese, scatenando il suo disappunto.

Così come quelle riguardanti Radamel Falcao, attaccante del Monaco e da tempo obiettivo dei londinesi: "Non ha una squadra. Chi è che vuole giocare di fronte a 3mila tifosi? Il Monaco va bene per i giocatori che vogliono chiudere la carriera", la velenosa battuta di Mourinho. Spifferi che non hanno fatto piacere allo Special One che, alla vigilia dell'impegno di Champions contro il Galatasaray, si è scagliato contro i cronisti presenti in conferenza: "Dovreste essere imbarazzati voi come giornalisti. Non credo che siete felici del fatto che uno di voi ha registrato una conversazione privata e l'ha resa pubblica. Quello che è successo è contro ogni etica".

"Non sto difendendo quello che ho detto - ha continuato il portoghese - io sto attaccando qualcosa che è fondamentale nella vostra professione. Chi ha fatto questo ha dimostrato di non conoscere il vostro lavoro. Non è quello che avrei fatto in una conversazione o intervista ufficiale". E ancora: "Eto'o ha vinto quattro Champions League, è con lui che ho avuto la mia migliore stagione di sempre da allenatore all'Inter. E' uno dei pochi che ha lavorato con me in un secondo club e non ha alcun motivo di essere arrabbiato con me perché qualche anno fa anche lui disse che ero l'unico con il quale non avrebbe voluto giocare e poi venne all'Inter".