Firenze, 13 aprile 2014 - Ventisette gol nelle cinque partite pomeridiane della 33esima giornata di serie A. Un pomeriggio spettacolare con vittorie nette, come quella dell'Inter a Marassi sulla Sampdoria, e rimonte prepotenti: su tutte quella del Torino che in sessanta secondi ha ribaltato l'iniziale vantaggio del Genoa con due prodezze di Immobile e Cerci.

Hanno vinto in rimonta anche Fiorentina e Napoli, trascinato da un Higuain tornato in forma smagliante: tripletta per l'argentino e terzo posto blindato per i partenopei che mantengono i nove punti di vantaggio sui viola, vittoriosi per 5-3 a Verona sull'Hellas. 

Tripletta anche per Paloschi e quasi festa per il Chievo che fa suo lo scontro salvezza contro il Livorno: gli amaranto resistono un tempo ai gialloblù che allungano poi nella ripresa per il 2-4 finale

NAPOLI-LAZIO 4-2: Il Napoli ha blindato il terzo posto in classifica battendo per 4-2 una rimaneggiata ma combattiva Lazio. Al San Paolo, dopo un avvio in sordina, i partenopei hanno schiacciato i capitolini, costretti ancora una volta a giocare in inferiorità numerica per quasi tutta la ripresa, a causa della giusta espulsione di Cana. Si complica la situazione della Lazio in chiave qualificazione in Europa League. Era partita forte la squadra di Reja, pericolosa prima con Mauri e poco dopo con Anderson: preludio al vantaggio al 21' di Lulic, al terzo sigillo di fila. Il colpo ha svegliato il Napoli, vicino al pari alla mezzora con Higuain, fermato da un ottimo intervento di Berisha. Anche Reina ha avuto il suo bel da fare. A raddrizzare la partita ci ha pensato Mertens con il suo ottavo centro in campionato. A inizio secondo tempo la svolta del match: Cana ha steso in area di rigore Mertens e Banti ha decretato il penalty, estraendo il secondo cartellino giallo all'indirizzo del difensore biancoceleste. Sul dischetto si è presentato Higuain,che ha firmato il sorpasso dei partenopei. La Lazio a questo punto ha subito la botta e l'attaccante argentino ha colpito nuovamente (al 22') superando il neo entrato Novaretti, battendo per la seconda volta consecutiva l'incolpevole Berisha. Lo stesso portiere dei capitolini ha negato il tris a Higuain un minuto dopo. Poi la gara ha cambiato volto e gli ospiti hanno prima accorciato le distanze (al 37'), grazie a Onazi. Le paure, al 4' minuto del recupero, sono stati scacciati però dal solito Higuain, bravo a realizzare, in contropiede, il 4-2 finale, nonché la sua prima tripletta in Italia.

SAMPDORIA-INTER 0-4: Icardi crea, Handanovic conserva e l'Inter rivede l'Europa ritrovando la vittoria; la Samp sbaglia l'impossibile e si squaglia a casa sua, crollando nella ripresa fino all'umiliazione dello 0-4. Quando le vie del gossip si incrociano con quelle del calcio il rischio di trasformare una partita in una sceneggiata è alto e la sorte ha voluto che fossero proprio Icardi e Maxi Lopez, i protagonisti della querelle dell'estate con il bomber interista fidanzato con l'ex moglie dell'attaccante blucerchiato, a determinare il risultato. Icardi, che prima della gara aveva incassato il rifiuto alla stretta di mano del rivale, ha segnato il gol che ha sbloccato la gara, andando anche a farsi ammonire per la polemica esultanza sotto quella Sud che era stata la sua curva, mentre Maxi Lopez si è fatto parare il rigore che 5' più tardi avrebbe potuto rimettere le cose a posto, con Handanovic superlativo nel deviargli il tiro dal dischetto. In quei minuti dal 12', quando Icardi ha anticipato Palombo su bell'assist di Palacio ed ha insaccato in rete, al 18' quando per fallo di Ranocchia su Gastaldello l'arbitro Valeri ha concesso il penalty poi fallito da Maxi Lopez, c'è quasi tutta la gara. Quasi, perché il colpo di grazia ai blucerchiati è arrivato al 21' quando Eder, appena ammonito, si è fatto espellere per una manata ad Handanovic in una semi-rissa in area nerazzurra, e poi quando Handanovic ha fatto il fenomeno. Anche con un uomo e un gol in più non è stato infatti facile per l'Inter tenere il controllo della gara tant'è che ci sono volute tre prodezze del suo portiere, su Maxi Lopez prima, su punizione di Sansone poi e infine su Soriano, per lasciare invariato il risultato all'intervallo. La Samp nella ripresa è stanca e spenta e ora sì che l'Inter può approfittare della superiorità numerica, così in poco più di un quarto d'ora arrivano sia il raddoppio di Samuel di testa sugli sviluppi di un angolo che il tris firmato da in contropiede da Icardi, alla seconda doppietta di fila e poi sostituito tra i fischi dei suoi ex tifosi. A chiudere i giochi arriva anche il poker di Palacio per il 4-0 finale dell'Inter.

TORINO-GENOA 2-1Ottantacinque minuti di nulla, o quasi, e altri otto di follia e meraviglie. Può sintetizzarsi così Torino-Genoa, una partita a scacchi tra Gasperini e Ventura dominata dalla noia fino a quando il primo non ha deciso di mettere dentro Gilardino e il secondo ha trovato le invenzioni di Cerci e Immobile per una rimonta da urlo. Nel primo tempo bisogna attendere il 21' per registrare la prima vera occasione da rete. Merito di Cerci, che controlla in area rossoblù un pallone lungo e scarica un destro che Perin respinge. Poco dopo, invece, Immobile spreca un clamoroso due contro uno fallendo l'assist per Cerci. Il Genoa, invece, non riesce a pungere anche perché Calaiò, unica punta, è ben controllato dai centrali granata. In avvio di ripresa, però, va vicino al vantaggio grazie ad un pasticcio tra Padelli e Glik, che rischia l'autogol, evitato dal portiere sulla linea. Si naviga sul nulla fino al 40', quando Gilardino devia di pancia un cross di Sturaro regalando ai rossoblù un vantaggio inatteso. Toro finito? Altro che: Immobile nel recupero inventa un destro a giro che fa impazzire i tifosi granata, che rischiano l'infarto un minuto dopo, quando Cerci manda la palla all'incrocio dei pali, ribaltando il risultato e regalando al Toro una vittoria bella e folle.

VERONA-FIORENTINA 3-5: Non mentiva quel 4-3 dell'andata: Verona e Fiorentina si confermano macchine da gol implacabili ed anche ora come allora la spuntano i viola ma solo al termine di una gara rocambolesca, con otto reti, un espulso, due rigori e tante palle gol. Successo in rimonta con Cuadrado e Aquilani bravi ad avviare il ribaltone e a gelare l'entusiasmo dei veronesi per il vantaggio firmato da Sala. L'uomo della provvidenza per Mandorlini è proprio Sala, mandato in campo per sopperire al forfait in extremis di Romulo e subito protagonista per un giallo pesante, rimediato all'11', che gli farà saltare la gara con l'Atalanta di sabato. La reazione del giocatore porta al gol gialloblù: bellissima azione di Toni, che serve Iturbe a rimorchio. Tiro immediato del paraguaiano, respinta sbagliata di Neto che finisce sulla testa di Sala, che insacca. La replica viola subito dopo la mezzora: Cuadrado triangola con Borja Valero e con un gran diagonale insacca sotto la traversa l'1-1. Il gol del sorpasso arriva a un minuto dal riposo quando Aquilani arriva puntuale su cross basso di Pasqual e gela il Bentegodi ma la ripresa è ancora ricca di spunti. La Fiorentina fa il tris con Borja Valero ma il Verona non s'arrende ed anche in 10 per l'espulsione di Donadel prova la rimonta. Toni, su rigore concesso un po' generosamente per fallo di Pizarro su Iturbe, realizza il rigore del 2-3 ma la Fiorentina si scatena nel finale e prima segna su rigore con il neo-entrato Matri e poi con Aquilani fa 5-2. Il festival del gol si chiude con la rete di Iturbe per il 5-3 finale per i viola.

LIVORNO-CHIEVO 2-4: Se una squadra che lotta per la salvezza ha in squadra un killer d'area di rigore Alberto Paloschi, le chance di centrare l'obiettivo sono piuttosto alte. Il giovane attaccante scuola Milan è stato l'uomo partita per il Chievo nella delicatissima sfida contro il Livorno, con tre gol e un assist su quattro dei veneti: quando si dice uomo partita. Grazie a Paloschi, dunque, il Chievo sbanca il Picchi e si allontana dalla zona calda, distante ora 5 punti, mentre gli amaranto vedono complicarsi la loro situazione. L'inconsistenza delle due difese dà vita ad un primo tempo scoppiettante, che si apre con il botta e risposta tra Siligardi e Paloschi: il livornese, di testa, mette in rete una sponda di Mesbah su cross di Piccini; l'ex Milan pareggia due minuti dopo approfittando del lentissimo fuorigioco amaranto. Il Chievo, al 23', passa poi con Thereau, che mette in rete un cross dello stesso Paloschi. La reazione del Livorno arriva al 34' con Paulinho che conquista e poi trasforma il rigore del 2-2. Prima dell'intervallo, però, i veneti tornano avanti ancora con Paloschi, che inventa un delizioso colpo di tacco per trasformare in gol l'assist di Hetemaj. Nella ripresa Di Carlo cambia gettando nella mischia Duncan ed Emeghara, ma è ancora Paloschi a colpire, stavolta dal dischetto, grazie a un rigore conquistato da Radovanovic. Nei minuti seguenti il Livorno non trova la forza per reagire, mentre il Chievo si chiude difendendo con i denti il doppio vantaggio.