Coverciano, 14 aprile 2014 - Si è radunato a mezzogiorno a Coverciano il primo gruppo di azzurri convocati da Cesare Prandelli per la due giorni di test in vista del prossimo Mondiale. E’ la prima chiamata per il centrocampista del Verona Romulo e per l’attaccante del Sassuolo Berardi, mentre ritornano Cassano (assente dalla finale di Euro 2012 con la Spagna), El Shaarawy e Giuseppe Rossi. Proprio Pepito è la speranza più grande del ct che spera di vederla all'opera nella finale di Coppa Italia per poter poi prendere la decisione definitiva sulla sua convocazione. Martedì raggiungeranno Coverciano anche i giocatori di Milan, Juventus e Udinese.

ABETE - "Sarà un Mondiale molto difficile, anche perché giochiamo non in una Nazione ma in un vero e proprio continente con distanze enormi. Abbiamo un girone complesso e in più nella parte alta del tabellone ci sono squadre fortissime come la Spagna, la Colombia o il Brasile". Giancarlo Abete vede la strada in salita in vista del Brasile: "Il lavoro di Prandelli si è complicato. Sono emersi tanti giocatori in questi ultimi periodi, cresciuti in qualità e prestazioni. La scelta è più difficile, ma ben venga. Anche l'opinione pubblica potrebbe non essere tutta contenta".

Poi il punto sul futuro del ct: "Non c'è alcuna clausola nel contratto con il ct in base ai risultati del prossimo Mondiale - prosegue -. Abbiamo fatto una valutazione sulla base di quanto fatto finora, con il secondo posto agli Europei e il terzo alla Confederations Cup. Sappiamo grandezze e criticità della Nazionale, noi abbiamo fiducia nel suo lavoro e gli abbiamo dimostrato. Il suo ruolo resta però quello di ct, per le rappresentative giovanili siamo coperti con un grande tecnico come Arrigo Sacchi".

Non poteva ovviamente mancare una considerazione su Cassano: "Si tratta di un grande giocatore, sarà importante la valutazione che verrà data sulla sua condizione perché come qualità non è in discussione". Abete chiude parlando della prova televisiva e della maxi-squalifica di Destro: "Lo strumento tecnologico è sempre stato utilizzato in questi casi, a maggior ragione nel momento in cui l'arbitro non si accorge di quanto avvenuto in campo. Cambiamenti? La Germania ha deciso di non dotare di innovamenti tecnologici legati al gol/non gol i suoi stadi - conclude Abete - e ciò certifica una situazione chiara".