Barcellona, 15 aprile 2014 - Novanta minuti per provare a salvare una stagione. Frase sentita tante volte, ma che impressiona se la si accosta al Barcellona, il club che negli ultimi anni ha dominato l'Europa e il Mondo facendo incetta di trionfi. Quest'anno però è tutta un'altra storia: fuori dalla Champions, eliminato dall'Atletico Madrid capolista della Liga, la Coppa del Rey è per Tata Martino l'ultima occasione per evitare chiudere l'annata (e forse la sua breve parentesi al Camp Nou) senza senza trofei importanti per la prima volta dal 2008, l'ultimo di Rijkaard. Troppo importante dunque la finale del Mestalla contro il Real di Ancelotti, nel replay della sfida del 2011, vinta 1-0 dai blancos di Mourinho con gol di Ronaldo, grande assente martedì sera a Valencia.

"Qualunque cosa succeda la mia analisi non sarà positiva. Ma è una finale di Coppa, giocarla non è una routine", la quasi bocciatura del Tata: "Non è una rivincita, è importante perché è un titolo da vincere. Non dobbiamo cercare soluzioni per cose che non siamo riusciti a fare in altre competizioni. Questa squadra è come un computer, se giochiamo bene vinciamo - ha sottolineato -, ma andrebbe capito che non si può essere i migliori al mondo ogni anno. Questi giocatori hanno segnato la storia di questo sport".

ANCELOTTI SENZA CR7 - Come detto, il Real dovrà rinunciare a Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese non è riuscito a recuperare da un infortunio alla gamba che lo aveva già tenuto fuori a Dortmund: "Ronaldo non è disponibile perché potrebbe essere un rischio troppo grande metterlo in campo e abbiamo altre partite importanti in questa stagione", ha spiegato Ancelotti. "Perderemo un giocatore con qualità incredibili - ha aggiunto - ma forse la sua assenza darà ulteriori motivazioni a tutti. Nelle partite che abbiamo giocaro senza di lui abbiamo sempre fatto bene, giocando più insieme. Mi auguro faremo un buon lavoro, non ci saranno problemi per motivare i giocatori".