Conte resta o non resta alla Juventus? Questo, preparatevi, sarà più o meno il tormentone delle prossime settimane alla faccia di chi troppo presto aveva venduto la pelle di Conte (resterà a vita in bianconero…) con un ottimismo fuori posto. Alla domanda da un milione di dollari, oggi diciassette aprile, non sa rispondere neppure Antonio Conte perché molto banalmente non ha ancora deciso cosa fare da grande.

Se volete delle percentuali noi, con tutta onestà e (modestamente) conoscendo le cose, oggi non andiamo oltre il cinquanta per cento delle possibilità di un Antonio Conte a Torino anche per i prossimi anni. Ma cosa frena l’allenatore, quali sono le sue perplessità? Conte si nutre di vittorie, le motivazioni, gli obiettivi (più dei soldi), sono il suo carburante quotidiano e dopo tre scudetti consecutivi ha paura di non trovare ulteriori stimoli dentro di sè e di conseguenza di non saperli trasmettere ai giocatori. Lo spaventa ripartire l’anno prossimo con il quarto
scudetto all’orizzonte. «Che barba, che noia, che noia, che barba», ricordando Casa Vianello.

Casa Conte vorrebbe invece una società e una squadra ambiziose come lui, attrezzate per andare oltre l’Italia e magari puntare alla Champions League. L’allenatore teme che la società sopravvaluti questo gruppo e di conseguenza ne sottovaluti l’invecchiamento (tutti avranno un anno di usura in più, a cominciare da Pirlo) e non tenga conto che molti bianconeri giocando i mondiali faticheranno diversi mesi a smaltire lo stress.

In sostanza, per mantenere la Juve competitiva in Italia e rilanciarla in Europa, serve un buon rinnovamento e un mercato importante. Cerci e Paletta (già promessi) vanno bene, ma non possono fare troppa differenza tra l’oggi e il domani. Ecco perché Conte aspetta, vuol vincere il campionato e (soprattutto) l’Europa League per poi spiegare alla Juve i suoi piani. Ci risulta che anche alla famosa marca di automobili tifosa bianconera, per ragioni di marketing serva una squadra forte, ma l’allenatore prima di dire sì vuol conoscere budget e obiettivi. Nel frattempo Psg, Arsenal e Monaco lo aspettano fiduciose, un mese e sapremo.

 

di Enzo Bucchioni