Firenze, 19 aprile 2014 - Milan, Inter volano verso l'Europa League. Non c'è spazio però per tutte. Con la Fiorentina al quarto posto (viola in campo nel posticipo contro la Roma), solo due riusciranno a conquistare la qualificazione. Grandi speranze per i nerazzurri, vittoriosi per 2-0 nello spareggio del Tardini contro il Parma dell'ex Cassano. Continua la rincorsa del Milan (3-0 al Livorno), che ritrova i gol di Balotelli e Pazzini.

Si morde le mani il Torino, raggiunto nel recupero dalla Lazio: finisce 3-3 per un pareggio che non serve a nessuno. Non molla nemmeno il Verona (1-2 in casa dell'Atalanta).

Qualcosa si muove anche in coda: il Sassuolo sorprende il Chievo nello scontro salvezza (0-1) con Berardi, il Catania batte la Sampdoria dell'ex Mihajlovic (2-1) e torna a sperare. 

LAZIO-TORINO 3-3: Quando Immobile a pochi secondi dal 90' aveva messo alle spalle di Berisha il gol del 3-2 per il Torino sembrava doversi rivivere il bis della vittoria in extremis dei granata di domenica scorsa e che il quarto successo di fila del Toro potesse aprire un'autostrada per la qualificazione all'Europa League. Ventura però non aveva fatto i conti con una Lazio mai così pazza da quando c'è Reja e così al 5' di recupero è arrivato il gol del 3-3 di Candreva per un pari che forse non serve a nessuna delle due, ma che è il risultato più giusto. In avvio meglio il Toro per mezz'ora con una Lazio imprecisa ma il finale di tempo è frenetico: Bovo colpisce una traversa per i granata ma la pressione biancoceleste nell'ultimo quarto d'ora spariglia tutto fino al gol del vantaggio laziale con Mauri che incorna in rete su sponda di Novaretti da centro area. Il Torino del secondo tempo però è più autoritario e dopo aver sfiorato il gol con Glik (tiro alto sulla traversa) al 7' giunge al pareggio con Kurtic bravo ad anticipare tutti di piatto su cross di Meggiorini per il suo primo gol stagionale. Il botta e risposta continua ed al 15' la Lazio si riporta su: Guida concede un rigore per fallo di Padelli su Keita e dal dischetto Candreva con un cucchiaio realizza la rete del 2-1. Vorrebbe difendere il risultato la Lazio ma non è giornata ed il Toro arriva subito al pari quando Tatchidis, entrato da appena sessanta secondi, su angolo di El Kaddouri sfrutta un'amnesia della difesa laziale e mette in rete di piatto. Tutto finito? Sembrerebbe di sì ma il pirotecnico finale cambia il punteggio (non il risultato) per il 3-3 definitivo.

ATALANTA-VERONA 1-2: Il Verona si impone per 2-1 in casa dell'Atalanta, aggancia Lazio e Torino a quota 49 punti e tiene vive le speranze di qualificazione all'Europa League. L'Atalanta incassa invece una sconfitta casalinga che di fatto estromette i ragazzi di Colantuono da ogni discorso in chiave Europa. Partita equilibrata, nel primo tempo una sola occasione dopo una manciata di secondi per i nerazzurri con Livaja di sinistro manda di poco fuori da ottima posizione. Provvidenziale invece Consigli, che al 37' respinge da campione una conclusione da distanza ravvicinata di Iturbe. Scoppiettante inizio di secondo tempo, con il Verona in vantaggio dopo otto minuti grazie ad un bolide dai 25 metri dell'ex Donati. Il Verona domina e Consigli è decisivo poco dopo quando salva su Marquinho servito alla perfezione da Iturbe. Il raddoppio arriva però al 27': ancora grandissima azione di Iturbe che entra in area dalla destra e serve un assist al bacio per Toni che deve solo spingerla in rete. Per il centravanti gialloblu è il 18° centro stagionale. Sul 2-0 l'Atalanta finalmente reagisce, spinta da un mai domo Denis. Il centravanti argentino sfiora il gol al 36' che a due metri dalla porta manca la zampata vincente su un tiro dal limite di Raimondi deviato. Il Tanque si riscatta a due minuti dalla fine, quando in mischia trova la deviazione vincente su una spizzata di Moralez. E' troppo tardi però per rimettere in discussione il risultato, il Verona vince e continua a sognare.

CATANIA-SAMPDORIA 2-1: Il Catania ci crede ancora: i rossoazzurri superano 2-1 al Massimino la Sampdoria e tengono vive le ultime speranze di salvezza. La squadra di Pellegrino, alla prima vittoria dal suo arrivo, è sempre ultima con 23 punti ma a ora a soli cinque punti dal quartultimo posto occupato da Bologna e Sassuolo. A quattro turni dalla fine tutto è ancora possibile. La Samp invece paga le troppe assenze (da Gabbiadini a Pastore, fino ad Eder) e con una salvezza ormai raggiunta da tempo gioca la sua onesta partita ma non con la stessa cattiveria del disperato Catania. Nel primo tempo il protagonista è Leto, l'attaccante rossoazzurro sbaglia il gol più facile ed inventa quello più difficile al 44' quando servito da Peruzzi, batte Fiorillo in rovesciata. È il premio ad una squadra rossoazzurra che mostra voglia di crederci ancora, nonostante la classifica proibitiva, mentre la Samp, appare troppo rinunciataria. Nel secondo tempo la Samp prova una reazione, al 6' si rende pericolosa con un palo clamoroso colpito da Sansone. Partita che si decide a cavallo tra il quarto d'ora e i primi venti minuti. Al 15' Okaka si inventa un eurogol con una cavalcata di pura potenza dalla trequarti, conclusa con un destro che non lascia scampo a Frison. Il Catania però non molla e un minuto dopo sfiora subito il 2-1 con Plasil che a un passo da Fiorillo sbaglia la più facile delle occasioni. La rete che fa esplodere il Massimino arriva un minuto dopo con Bergessio che elude il fuorigioco della difesa doriana e batte Fiorillo in diagonale. Nel finale la squadra di Maran legittima la vittoria fallendo in almeno un altro paio di occasioni, prima con il neo entrato Fedato e poi con Bergessio, il tezo gol.

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GENOA-CAGLIARI 1-2: Continua il momento-no del Genoa, alla quarta sconfitta di fila. Contro il Cagliari è arrivata una beffa inattesa, tanto più che l'incoraggiante primo tempo del Grifone autorizzava ben altri pensieri. Un vero harakiri quello della squadra di Gasperini che ha di fatto regalato la partita agli avversari con due erroracci difensivi. Non vinceva dal febbraio del 2013 una gara in trasferta il Cagliari che ringrazia Ibarbo autore del gol partita a 8' dalla fine. Sembrava dovesse spianare la strada al Genoa un episodio discusso dopo soli 2', quando sugli sviluppi di un angolo De Maio metteva in rete con una botta imparabile: per l'arbitro è gol, per il guardalinee, fermo a segnalare un fuorigioco no, ma dopo un colloquio con l'assistente Celi convalida tra le proteste dei cagliaritani. Si vede solo il Genoa per mezzo'ra nel primo tempo con Avramov decisivo nel neutralizzare un paio di occasionissime per Gilardino e Konate e quando anche il portiere sardo è fuori causa ci pensa Astori a salvare sulla linea dopo un tentativo ancora di Gilardino. La sorpresa al 36', quando alla prima palla gol il Cagliari pareggia con Sau che approfitta di un regalo della difesa di casa e sull'uscita di Perin con un cucchiaio mette in rete. Una rete che ha il potere di rivitalizzare il Cagliari e di spegnere i bollori genoani. Le smanie di Gilardino sono poca cosa di fronte all'organizzazione dei sardi che nella ripresa trovano il gol partita: ancora un pasticcio difensivo di De Maio e Burdisso che restano a guardare Sau, Perin salva sul suo tentativo ma niente può sulla botta al volo di Ibarbo che regala la vittoria agli isolani.