Udine, 19 aprile 2014 - Avesse avuto anche il miglior Hamsik, invece di un giocatore ancora lontano dalla migliore condizione, impaurito e timido, e magari Higuain, lasciato a casa per un problema muscolare, il
Napoli avrebbe probabilmente fatto a fette l'Udinese in una gara che aveva pochi significati di classifica per entrambe. Si deve invece accontentare di un pareggio la squadra di Benitez che ha sprecato troppo ed ha consentito ai friulani di rientrare in partita dopo aver fallito palle-gol in serie.

L'1-1 finale è giusto, ma suona come una beffa per gli azzurri. Sembrava potesse bastare il gol che ha chiuso il primo tempo, ottenuto grazie a Callejon che al 38' ha sfruttato una sponda di Duvan Zapata per insinuarsi alle spalle di un avversario, coordinarsi e battere imparabilmente a rete, ma non è andata così.  

Dall'altra parte, l'Udinese per tutto il primo tempo non è parsa molto diversa da quella arrendevole che lunedì scorso aveva ceduto sempre in casa contro la Juventus, salvo poi svegliarsi d'improvviso nella ripresa. Colpevole di non aver ammazzato la partita il Napoli, che aveva sfiorato il raddoppio a inizio ripresa con Insigne, riesce a 'riaprire' la partita con un pasticcio difensivo al 9': Reina e Behrami non si intendono e regalano un pallone d'oro a Pinzi che appoggia a Bruno Fernandes e l'1-1 è cosa fatta, anche se c'è più di un sospetto sulla regolarità della posizione di Fernandes, al quinto gol stagionale.

La gara cambia volto, il Napoli si inceppa, l'Udinese ci crede e regna l'equilibrio con occasioni da una parte e dall'altra. Un po' di nervosismo, un rigore reclamato invano dal Napoli, l'espulsione di Fernandez per doppia ammonizione accompagnano la gara fino al 90'.