Il Papa è tifoso del San Lorenzo e lo sapevamo. Quello che non sapevamo è che di questo sport conosce più o meno tutto. Pregi e difetti, soprattutto difetti. Non è un caso se nel ricevere Fiorentina e Napoli, finaliste di coppa Italia, abbia sentito la necessità di ricordare al mondo del pallone alcune regole precise, quasi sempre dimenticate. Proviamo a sintetizzare cinque comandamenti.

1) Il calcio resti una festa.
2) Gli interessi economici non prevalgano sullo sport.
3) Il calcio è un fatto sociale, richiede responsabilità da parte di giocatori e dirigenti, in campo e fuori.
4) Tanti ammiratori sono giovani o giovanissimi, tenetene conto nei vostri comportamenti.
5) Siate sempre veri sportivi.

Non possiamo che commentare. Magari. In base a queste regole, oggi come oggi nessuno riuscirebbe a evitare l’Inferno. Speriamo che certe parole sante, anzi santissime, aiutino almeno a riflettere. Intanto si gioca.

Tra Benitez e Montella è sfida senza pronostico: allenano due squadre che giocano al calcio, ci divertiremo. Meno divertente per il calcio italiano l’eliminazione della Juve. Ora siamo quinti in Europa, superati dal Portogallo, la terza squadra in Champions rischia di saltare. Dalla Signora era logico aspettarsi di più, da Conte qualche invenzione che non è arrivata. Il 3-5-2 ormai è troppo scontato, in Europa servono più coraggio e più ritmo, una mentalità diversa. E qualche buon giocatore in più. Il disastro del nostro calcio è completato, ma forse farà bene alla Nazionale in Brasile: sulle macerie abbiamo sempre costruito i nostri successi.

 

di Enzo Bucchioni