Roma, 5 maggio 2014 - E' il giorno delle polemiche all'indomani dei disordini avvenuti nei pressi dello stadio Olimpico prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. Polemiche sulla presunta trattativa, smentita dal questore di Roma, con gli ultrà partenopei per far disputare la partita (FOTO), ma anche per la maglietta a sostegno di Antonino Speziale esibita dal capo della tifoseria della Curva A del San Paolo. Il tutto mentre il tifoso napoletano ferito da colpi di pistola lotta tra la vita e la morte.

INTERVENTO OK - Una battaglia però è stata già vinta: “L’intervento è concluso. I medici ci hanno detto che è andato benissimo. Ovviamente Ciro torna in rianimazione”. Lo ha annunciato Antonella Leardi, la madre del giovane tifoso del Napoli ferito, dal Policlinico Gemelli. Giovanni, il padre di Ciro le fa eco: “il Signore ha messo la sua mano”. Abbracci, sorrisi e lacrime da parte dei parenti. E c'è qualcuno che parla di miracolo di “San Gennaro”. Dopo ore di angosciante attesa sulle condizioni del 29enne Enzo Esposito, uno degli zii di Ciro, sorridente racconta: “è stato un triplo miracolo. Mio nipote è arrivato al San Pietro tecnicamente morto e l’hanno ricondotto alla vita. E’ arrivato al Gemelli in coma e i medici hanno detto ‘se riusciamo ad operarlo è un miracolo’. Poi hanno detto che l’operazione era molto rischiosa e che lo stato clinico di Ciro non deponeva a favore della sua riuscita. Adesso, le parole del medico sono state: ‘intervento perfetto’. Ieri San Gennaro ha sciolto il sangue - conclude - oggi ha salvato mio nipote”.

Antonella Leardi in precedenza aveva rilasciato queste dichiarazioni: "Io come mamma voglio dire innanzitutto che per nessun motivo si deve usare la violenza perché mio figlio ama la vita, ama lo sport e non è andato lì per essere ucciso. Non doveva succedere è una follia. Mio figlio è un ragazzo eccezionale, è stato vittima di un agguato. I medici hanno dato a Ciro poche speranza di recuperare la possibilità di muovere le gambe”, aveva aggiunto la mamma di Esposito.

ARRIVA ANCHE IL BOLLETTINO - L’intervento di chirurgia vertebrale su Ciro Esposito è riuscito. Lo si apprende ufficialmente dal policlinico Gemelli. L’equipe dei medici che ha fatto l’intervento è coordinata dal prof. Francesco Tamburrelli. A quanto si apprende nei prossimi giorni i medici valuteranno l’impatto dell’intervento di riparazione delle lesioni causate dallo sparo.

L'ARRESTO DI DE SANTIS - Le indagini della polizia hanno portato all'arresto di un ultrà della Roma, Daniele De Santis, di 48 anni. L'uomo è accusato di tentato omicidio per aver esploso diversi colpi di pistola contro tre tifosi del Napoli, ferendoli. DE SANTIS / LA SCHEDA

LA RICOSTRUZIONE DELLA QUESTURA - Da quanto ricostruito dalla questura di Roma, De Santis "ha sfidato e provocato da solo" alcuni tifosi del Napoli lanciando fumogeni, i tifosi partenopei però avrebbero reagito e l’uomo avrebbe risposto esplodendo dei colpi d’arma da fuoco. L’ultrà "Si tratta purtroppo di una dinamica semplice, quanto folle, che siamo riusciti a ricostruire questa notte grazie alle testimonianze raccolte sul posto, di tifosi e di gente comune e grazie ad alcune immagini che sono chiare", ha spiegato in conferenza stampa Diego Parente, dirigente della Digos capitolina. De Santis, ha spiegato Parente, "si è portato da un circolo ricreativo dove lavorava e ha inteso lanciare artifizi pirotecnici e sfidare i tifosi napoletani che passavano di lì. Questi ultimi hanno raccolto la sfida, lo hanno inseguito. Lui è scivolato, si è visto circondato e ha esploso i colpi di pistola".

NESSUNA TRATTATIVA - Ieri sera "è andato tutto bene per l’ordine pubblico, trovare una persona che si mette a sparare va al di là di quello che si può prevedere", ha spiegato il questore di Roma, Massimo Mazza, sottolineando che prima degli spari "tutto si stava svolgendo regolarmente, non ci sono stati contatti tra le opposte tifoserie", tranne qualche piccolo episodio. Gli spari sono stati "il gesto di un singolo, non c’entra la tifoseria della Roma. Né i tifosi della Roma né quelli della Lazio si sono mai materializzati sulla scena".

Il questore è anche intervenuto in merito alla presunta trattativa con la tifoseria partenopea per permettere che la finale si giocasse. "Non c’è stata alcuna trattativa con gli ultras del Napoli. Mai pensato di non far giocare la partita", ha chiarito il questore. "E' stato solo accordato al capitano del Napoli di informare i tifosi, su richiesta di questi, sulle condizioni di salute del ferito. Il match è iniziato in ritardo per quasto motivo", ha spiegato Mazza.

"Mai nessuno - ha detto il questore - ha pensato di non far giocare la partita, né la federazione, né le forze dell’ordine, né le società. La società Napoli ci ha solo chiesto se avessimo nulla in contrario se il capitano spiegasse ai tifosi come era la situazione, anche perché si erano diffuse notizie che davano per morto il tifoso. Non c’erano controindicazioni e così il capitano ha potuto spiegare che i tifosi della Fiorentina non c’entravano con quello che era accaduto e che il tifoso non era morto".  "Non riesco a capire - ha ripetuto il questore - di quale trattativa si parli: non c’è stata alcuna trattativa: società federazione e forze dell’ordine sono state tutte concordi nel ritenere che la partita si poteva e si doveva regolarmente giocare e così è stato".

LA VEDOVA RACITI: VERGOGNA - Ma quanto avvenuto fuori e dentro lo stadio non ha lasciato indifferente Marisa Grasso, la vedova dell’ispettore capo Filippo Raciti, morto il 2 febbraio del 2007 al Massimno, che ieri sera ha visto la maglietta del capo ultras Genny, detto ‘a Carogna’, con la scritta ‘Speziale libero’. "E’ una vergogna": lo stadio "in mano a dei violenti" e lo "Stato che non reagisce, impotente e quindi ha perso". In seguito il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha telefonato a Marisa Grasso per esprimerle “vicinanza e solidarietà personale e dello Stato”. Marisa Grasso ha quindi sottolineato che ora si “sente meno sola”. “Ha chiamato col numero privato - aggiunge - dicendo ‘sono Matteo Renzi’”

FERITI 5 AGENTI E DUE STEWARD - Al bilancio dei disordini vanno aggiunti anche cinque agenti delle forze dell’ordine e due gli steward rimasti lievemente feriti nel tentativo di impedire che le opposte tifoserie venissero a contatto.

ARRESTATO UN NAPOLETANO - Inoltre un tifoso napoletano di 33 anni è stato arrestato con l’accusa di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il giovane è stato sanzionato con un Daspo per cinque anni. Altri due supporter partenopei sono stati denunciati rispettivamente per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di petardo, entrambi sono stati sanzionati anche con Daspo.

ABETE: LE SOCIETA' CACCINO TIFOSI VIOLENTI - "Il calcio è vittima di situazioni che vanno oltre: gli ultrà utilizzano gli stadi per manifestazioni di potere", ha detto Giancarlo Abete, presidente Figc. "E un dato di fatto: in alcuni stadi gli ultrà hanno un ruolo inaccettabile - ha dichiarato all'Ansa -. Siamo pronti a fare la nostra parte per invertire la tendenza, senza se e senza ma". "Riflettiamo ad esempio sulla idea di dare ai club il potere di vietare a vita lo stadio a certi tifosi, come il Villareal con chi ha lanciato la banana a Dani Alves".

ALFANO - "Daremo un giro di vite fortissimo e sto pensando anche al Daspo a vita per chi viola certi comportamenti", ha annunciato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ospite de 'L'Arena' su Rai 1. Oggi, ha spiegato Alfano, il Daspo, dura 5 anni più altri 5 in caso di nuovi atti di violenza negli stadi. "Questi secondi 5 anni nel mio progetto devono diventare a vita - ha detto il leader di Ncd -. Gli stadi devono tornare ad esseee dei luogi accoglienti per le famiglie. Le tifoserie italiane sono delle tifoserie sane, ma ci sono delle mele marce. Anche ieri non c’è stato nel deflusso nessuno scontro. Ma gli scontri vanno evitati con una bonifica preventiva".

"Ho provato dolore, ho sentito la signora Raciti, noi ci sentiamo tutti Filippo Raciti. Le ho detto che noi siamo tutti dalla parte di suo marito perché dietro quella divisa c’è l’onore di centinaia di uomini", ha aggiunto il titolare del Viminale, sottolineando che anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha telefonato alla vedova dell'ispettore ucciso.

ALL'ESTERO E' LA COPPA DELLA VERGOGNA - Ma i disordini prima della finale hanno varcato i confini nazionali per approdare sulla stampa straniera. "Il Napoli alza la coppa della vergogna": è il titolo del giornale spagnolo Marca, che fornisce una dettagliata cronaca della serata di follia vissuta a Roma. Il Mundo deportivo punta l’accento sull’arresto del "tifoso della Roma noto alle forze dell’ordine". As, invece, si limita a porre l’accento sulla quinta Coppa Italia conquistata dal Napoli allenato dallo spagnolo Benitez, parlando però di "festa rovinata".

Un lungo video pubblicato sul sito dell’emittente inglese Bbc ripropone gli scontri che hanno provocato il ferimento di tre tifosi napoletani. Grande spazio, con tanto di servizio fotografico, viene dato dal Daily mail agli scontri di Roma: le sequenza video-fotografica è implacabile, e ripropone tutte la fasi dei tafferugli, fino alla trattativa fra i rappresentanti delle forze dell’ordine e i capi della tifoseria organizzata dal Napoli, "mentre un vigile - si legge - viene investito da un petardo e portato via per le cure sanitarie".  Solo poche foto, e qualche commento, vengono riservate alla partita. "I tifosi del Napoli sono stati feriti da alcuni colpi di pistola", titola infine il Sunday times.