Torino, 8 maggio 2014 - Il divano a casa di Agnelli. "Il solito divano" come aveva dichiarato il numero uno della Juve l’anno scorso di questi tempi. Nelle ultime ore si è accomodato di nuovo Conte. Ha fatto visita all’amico Andrea. A bocce ferme. A poche ore dalla ripresa degli allenamenti, lontano da occhi indiscreti. Insomma prima di prestarsi a favore di telecamere e taccuini magari ancora nell’atrio di corso Galileo Ferraris per stringersi la mano o dirsi addio (oggi, domani, al massimo all’inizio della prossima settimana), si sono parlati, guardati negli occhi. Hanno messo le carte in tavola, senza peli sulla lingua, perché prima di essere presidente ed allenatore, sono soprattutto amici. Insieme ne hanno passate tante, insieme hanno riportato in alto la Juve.

Entrambi vogliono la stessa cosa: continuare a vincere. Il sogno resta la Champions. Il problema sono i tempi. La società non può permettersi di abbandonare la strada del calcio sostenibile, intrapresa in passato. I conti dovranno restare in ordine. Di lì non si scappa. Tradotto: non arriveranno giocatori da 40/50 milioni. L’Agnelli tifoso ne avrebbe comprati 3/4, ma l’Agnelli presidente è consapevole che ci sono dei parametri da rispettare. La potenza di fuoco (fra somma degli ingaggi e ammortamenti) non cambia: 190/200 milioni, circa due terzi del fatturato. Marotta è stato chiaro: la rosa sarà rinforzata ulteriormente.

Diverse le trattative in corso: Sanchez, Nani, Evra, Cerci, Cuadadro, Paletta. A questa lista si è aggiunto Kolarov. Ieri l’ad ha incontrato il manager dell’esterno sinistro del Manchester City. Passi in avanti con il Real Madrid sono stati fatti per Morata: prestito oneroso o acquisto con diritto di contro-riscatto ad una cifra prefissata da parte delle merengues. Fatti, non solo parole ed idee. La Juve vuole continuare il suo processo di crescita. Spera di farlo insieme a Conte, che però vorrebbe tutto e subito.

E’ stanco Antonio, provato, scarico mentalmente, come parte dei suoi gladiatori. Per questo ha chiesto di evitare l’errore che fece l’Inter dopo il triplete e vendere diversi giocatori, per puntare su giovani di talento (alcuni di proprietà della Juve come Berardi, Immobile e Gabbiadini), su pezzi da novanta come Pogba e Vidal, e su top player da acquistare in ogni reparto. Agnelli e Conte si sono presi ancora qualche ora. Si rivedranno. Decideranno insieme. Come hanno sempre fatto. Se dovesse essere addio, il piano B è pronto: Klopp in pole position, in salita le quotazioni di Spalletti, Mancini ed Allegri.

 

di Luca Pasquaretta