Rio de Janeiro, 18 giugno 2014 - La fine corsa prima o poi arriva per tutti, anche per i più grandi. La Spagna è fuori dal Mondiale: il verdetto arriva dopo appena 180' nel tempio del calcio, al Maracanà di Rio de Janeiro. E' il palco più prestigioso per chiudere il ciclo dorato di una squadra mostruosa, capace di vincere e incantare il mondo per quasi un decennio. La caduta degli dei arriva in un giorno storico per la Spagna, intriso di malinconia: Juan Carlos abdica dopo 39 anni cedendo il trono al figlio Felipe mentre la nazionale di Del Bosque passa la mano al Cile che magari non diventerà campione ma è una buonissima squadra e ha meritato la qualificazione. La Roja fa calare il sipario sulle Furie Rosse: a tirare giù le tende sono Edu Vargas, uno scarto del calcio italiano, e Araguiz. Era successo all'Italia di Lippi quattro anni fa, al Brasile nel 2006, alla Francia nel 2002: on può essere una consolazione. Con zero punti in classifica, al cospetto dei sei raccolti da Cile e Olanda, l'avventura della 'Roja' in Brasile è già finita con una partita d'anticipo. 

Alla vigilia Del Bosque aveva promesso diversi cambi per tentare di archiviare lo scivolone dell'esordio. In mezzo Piquè lascia il posto ad Javi Martinez, lo stesso tocca a Fabregas e Xavi. Dentro Pedro per un 4-2-3-1 più offensivo. In attacco confermato Diego Costa. Dalla parte opposta Vidal occupa regolarmente il suo posto a centrocampo, davanti confermati gli 'intoccabili' Sanchez-Vargas. Nonostante un buon inizio, l'incubo spagnolo inizia dopo venti minuti. Bellissima azione corale cilena: Aranguiz riceve palla sulla destra, crossa in mezzo per Edu Vargas che elude l'intervento di Casillas in uscita e segna a porta sguarnita da due passi. La selezione iberica prova a reagire ma la conclusione ancora di Xabi Alonso termina alta sopra la treversa. Lo stesso accade tre minuti dopo a uno spento Diego Costa.

Mentre la Spagna attende la conclusione del primo tempo per riordinare le idee, il Cile colpisce ancora: al 43' Sanchez ci prova su punizione, Casillas respinge malamente rimettendo il pallone a centro area, su cui Aranguiz è il più lesto ad avventarsi e a segnare la rete del 2-0. Quella che una volta era l'Invicibile Armata con una difesa inespugnabile, ora non c'è più. Sono sette infatti i gol incassati in due sole partite.

La ripresa di fatto per l'undici di Del Bosque si rivela solo un lungo supplizio, anche perché Diego Costa e Busquets si divorano due gol semplici nei primi dieci minuti. E' l'ultimo sussulto dei campioni traditi alla distanza dal fisico, tanto che il Cile sfiora più volte il 3-0. Resta la passerella finale contro l'Australia prima del triste ritorno a casa.