Firenze, 28 giugno 2014 - L'Uruguay è concentrato sul match contro la Colombia, ma in patria continua il tormentone Luis Suarez. El Pistolero sarà costretto a guardare i compagni dalla televisione dopo la squalifica di nove giornate e  quattro mesi di sospensione ricevuta dalla Fifa per il morso rifilato a Chiellini durante la sfida contro l'Italia. Gesto che l'attaccante ha provato a giustificare come "non intenzionale". Giustificazione che non ha commosso il governo del calcio, inflessibile sulla punizione: "Dovrebbe curarsi", hanno fatto sapere dai vertici Fifa.

"In nessun modo è andata come è stato descritto, ovvero un morso o un'intenzione di mordere", sono le parole, in una lettera scritta in spagnolo datata 25 giugno, con le quali si è difeso l'attaccante della 'Celeste', riportate al punto 6 del documento che riassume le motivazioni e le conclusioni della commissione disciplinare della Fifa, visionato da Ap.

Suarez ha spiegato la sua versione dell'azione incriminata: "Dopo l'impatto ho perso l'equilibrio, rendendo il mio corpo instabile e cadendo sulla parte superiore del mio avversario. In quel momento ho sbattuto la mia faccia contro il giocatore, procurandomi un piccolo livido sulla guancia e un forte dolore tra i denti". La commissione disciplinare, formata da sette giudici, ha tuttavia respinto gli argomenti proposti da Suarez, definendo il morso a Chiellini "intenzionale". Il documento conferma inoltre come all'arbitro Marco Rodriguez sia sfuggita l'azione, così come ai due assistenti e al quarto uomo. "Non ho visto l'incidente, perché la palla era in un altro settore del campo", ha scritto il direttore di gara al punto 4 delle dichiarazioni dei testimoni contenute nel documento di 11 pagine.