Roubaix, 8 aprile 2012 - Il signore della Parigi-Roubaix 2012 è Tom Boonen. Nel velodromo il campione fiammingo arriva da solo, a braccia alzate, segnando il numero 4 con la mano, il numero delle sue vittorie nella classica delle pietre. Boonen è nella storia,  negli albi d'oro raggiunge 'Monsieur Roubaix' Roger De Vlaemink (che proprio nei giorni scorsi aveva 'punzecchiato' l'asso della Quick Step).

Una piccola soddisfazione anche per gli italiani, con il terzo posto di Alessandro Ballan, dietro al francese Sebastien Turgot, primo nella volata dei 'normali', giunti a oltre un minuto e mezzo dal vincitore.  Nel complesso buona la prova degli azzurri: settimo arriva Matteo Tosatto, undicesimo Luca Paolini, mentre Filippo Pozzato è costretto al ritiro in seguito a una caduta.

UN NUMERO PAZZESCO -  Ha fatto corsa solitaria, Boonen, partendo a 53 km dall'arrivo per lanciarsi in un'azione epica, una meravigliosa pazzia, di quelle che consegnano alla storia questa classica leggendaria. Se il Tour de France è la corsa a tappe più importante del mondo, la Roubaix non ha rivali nelle corse di un giorno.

L'ATTIMO FUGGENTE -  Peccato per gli italiani: generosi, in spolvero, ma ancora a bocca asciutta. E anche stavolta qualche rimpianto c'è. Già, perché quando Boonen lancia l'attacco sul pavé (mancano 53 km all'arrivo), sulla sua ruota il primo a reagire è Filippo Pozzato. Poi arriva anche Alessandro Ballan, con loro ci sono pure Niki Terpstra, compagno di Boonen, e Sebastien Turgot, francese della Europcar.

E' lì che si decide la corsa. I cinque si sono avvantaggiati di un centinaio (scarso) di metri, Pozzato chiede a Ballan di tirare, ma l'ex campione del mondo salta un cambio e, in gergo, 'fa il buco', ovvero permette a Boonen e Terpstra di guadagnare venti metri sugli altri tre. Ballan dirà poi che dall'ammiraglia gli avevano detto di non tirare, avendo fra gli inseguitori Thor Hushovd.

Questione di attimi: indecisione dietro, lucida follia per i due compagni della Quick Step davanti. Nasce così l'azione decisiva, con Terpstra che tira a tutta per un paio di km e poi lascia partire Boonen. Una cavalcata solitaria, col distacco che man mano cresce, supera il minuto e toglie velleità di successo a chi insegue. Probabilmente, con un Boonen del genere, non ci sarebbe stata comunque storia. Ma l'occasione c'era, i nostri non l'hanno sfruttata.

Davanti si fa la storia, dietro si lotta per un piazzamento. Pozzato viene tagliato fuori da una caduta e si ritira dopo qualche chilometro, Ballan a 20 dall'arrivo prova a portar via un gruppetto per conquistare il secondo posto.

CAVALCATA FINALE - L'ultima difficoltà per Boonen è il Carrefour de l'Arbre, ma anche qui il distacco sale. E allora via per gli ultimi km, le pietre hanno fatto il nome di Boonen, ora c'è solo la festa. Anche l'infortunato Cancellara, via Twitter, fa i complimenti al collega: "E' dura vederla in tv, complimenti a Tom per la sua azione". Il velodromo si riempie, il campione si gode la sua passerella. Per gli italiani, invece, il digiuno continua.

L'ORDINE D'ARRIVO

Parigi-Roubaix:
1. Tom Boonen (Bel/Quickstep) in 5h55’22’’
2. Sebastien Turgot (Fra) a 1’39’’
3. Alessandro Ballan (Ita) s.t.
4. Juan Antonio Flecha (Spa) s.t.
5. Niki Terpstra (Ola) s.t.
6. Lars Boom (Ola) a 1’39’’
 
7. Matteo Tosatto (Ita) a 3’31’’
8. Matthew Hayman (Aus) s.t.
9. Johan Van Summeren (Bel) s.t.
10. Maarten Wynants (Bel) s.t.
11. Luca Paolini (Ita) s.t.

Redazione Online