dall'inviato Angelo Costa

Fano, 10 maggio 2012 - "Non c’è cosa più bella al mondo che tenere la propria figlia fra le braccia: l’unica cosa paragonabile a questo è vincere davanti a lei e poi tenerla fra le braccia". Mark Cavendish è il ritratto della felicità: di volate ne ha vinte tante e anche importanti, ma bella come questa non l’aveva vissuta mai.

"Sono molto felice, la mia bambina e la mia fidanzata sono venute qui a vedermi quindi non potevo sbagliare. Sono davvero contento, è una giornata meravigliosa! Questa è la prima volta che Delilah mi vede gareggiare ed è anche la prima volta che sale con me sul podio. Avete notato che è vestita di rosa? Dicono tutti che mi somiglia, io sono orgogliosissimo di lei e oggi volevo che lei lo fosse di me. Sono molto orgoglioso della mia famiglia".

Un quadretto idilliaco che non si interrompe nemmeno quando gli chiedono di tornare sul suo bilancio in questo Giro, rovinato dalla caduta di Horsens. "Sono a due tappe vinte in questo Giro, mi sarebbe piaciuto vincerne anche un'altra, ma non ci sono riuscito per la caduta. Giorno dopo giorno comunque mi sento meglio quindi speriamo ne arrivino altre".

In tanta gioia, anche un rimpianto: "Sono davvero molto dispiaciuto di non essere riuscito ad indossare la maglia rosa. Il mio obiettivo quest’anno era la casacca rossa della classifica a punti: lo scorso anno ho vinto quella verde al Tour e mi sarebbe piaciuto abbinarla. Ma credo che con i punti persi per colpa della caduta, anche quella sia ormai da dimenticare. Posso dire fin d’ora che tornerò l’anno prossimo al Giro per raggiungere questi due obiettivi".