dall'inviato Angelo Costa

Sestri Levante (Genova), 17 maggio 2012 - Fa festa Bak, avrebbe potuto farla anche il francese Casar, a lungo maglia rosa virtuale. Ma il più contento di tutti è Ivan Basso: alla vigilia delle montagne, il favorito arriva con pochi danni. Si è difeso bene a cronometro, non ha rischiato nelle tappe–trappola, con arrivi adatti agli scattisti: il suo bilancio è ottimo. Ovviamente, racconta che anche questa "è stata una giornata difficile: l’abbiamo interpretata come volevamo, sono molto soddisfatto. Quando mi vedrete davanti? A dire il vero è da un po’ che corro davanti, adesso arrivano le montagne e vedremo di fare qualcosa, anche se questo, come ripeto da giorni, è un Giro che si vince prima di tutto non perdendo terreno".

Ha rischiato di perdere terreno Scarponi, che in discesa a 22 chilometri dall’arrivo, ha visto una gomma afflosciarsi: soccorso da un compagno, è subito tornato in branco. "E’ stata una tappa dura, la foratura me l’ha un po’ complicata: nel finale la Liquigas ha preso il comando delle operazioni per non rischiare cadute e c’è stato poco da fare"’, il commento del marchigiano.

Un pizzico di rammarico, invece, affiora nelle parole di uno dei pretendenti all’albo d’oro, il ceco Kreuziger. "Dico la verità, speravamo di staccare un po’ di più gli scalatori puri prima delle montagne... In realtà finora c’è Basso che fa la sua corsa e tutti gli altri che pedalano un po’ nascosti in attesa delle salite. Io? Se non fossi convinto di poter puntare al podio, non sarei nemmeno venuto qui". Un’occhio anche al mercato, che segnala in arrivo alla sua squadra Nibali. "Se arriva Vincenzo non è un problema, siamo amici ed è un campione. Ma bisogna vedere se resto io, visto che sono in scadenza di contratto... Vincenzo al Tour? Visto il percorso, vedo favoritissimo Wiggins".

Per chiudere, la maglia rosa Purito Rodriguez, al terzo giorno da leader della corsa. "Anche oggi non è stata una tappa facile, iniziata a 50 all’ora e con un finale molto impegnativo. Non mi sarebbe dispiaciuto perdere la maglia rosa, ma quando ho visto che Casar mi aveva scavalcato in classifica non ho temuto più di tanto: mi aspettavo infatti che nel finale andassero a tirare le squadre di Basso e Kreuziger. Le montagne? Io sono qui: se avessi perso la maglia, a Cervinia avrei corso per riprenderla, così invece correrò per difenderla".