Cervere (Cuneo), 18 maggio 2012 - ‘Tre’, indica sotto il traguardo {{WIKILINK}} Mark Cavendish{{/WIKILINK}} , quasi a rispondere a chi non l’aveva visto pronto per questo Giro. E invece: in Piemonte, l’iridato regala una volata di grande classe, arraggiandosi da solo nell’ultimo chilometri dopo aver visto deragliare per strada i vagoni del suo trenino.

"In questo finale non penso sia andato tutto perfettamente – racconta il Cav -. Sono stato fortunato perché Goss per chiudere Renshaw ha aperto un varco e mi ha permesso di disputare la mia volata. Goss è un bravo ragazzo, fosse stato Ferrari non mi sarei lanciato così perché con lui ho paura. La squadra ha fatto un buon lavoro, i miei compagni si impegnano molto, ma a Geraint e agli altri manca un po' di esperienza. Dateci un po' di tempo e il nostro treno sarà perfetto. Renshaw? Mi manca, non solo in gara perché è un amico. Mark è il miglior compagno che si possa avere, si impegna sempre al massimo e con lui ho un grande feeling".

Inevitabile, ai piedi delle montagne, chiedere all’iridato se il suo Giro finisce qui o arriverà a destinazione. "E’ possibile che vada avanti fino a Milano: ora che indosso la maglia rossa sono motivato a restare al Giro fino alla fine. Vedremo se riesco a finire le tappe di montagna entro il tempo massimo...".

Tirato in ballo ancora da Cavendish, che evidentemente non digerisce il fatto di esser stato anche battuto da lui, Roberto Ferrari racconta uno sprint dove è stato solo comparsa. "La volata era molto lunga, io sono rimasto indietro all'ultimo chilometro e ho speso tutte le energie per risalire posizioni e prendere la ruota di Mark. Lui ha una grande squadra, noi dobbiamo un po' arrangiarci. Io ho fatto di tutto per prendere la ruota giusta, ma poi mi sono mancate le gambe per fare la volata".

Dalla volata alle salite: domani si cambia scenario, salendo verso Cervinia. Dice Joaquin Rodriguez, che alla prima tappa di montagna si presenta in maglia rosa: "Da domani bisognerà essere ancora più attenti, ma credo ci aspetterà una gara più semplice. Chiaramente dovremo fare tanta fatica, ma in gruppo ci sarà meno nervosismo. Finora è stato un grande stress, oggi è stata l'unica giornata tranquilla da quando il Giro è iniziato. Da domani non si rischierà più per cadute o errori dovuti al nervosismo, si perderà tempo solo per mancanza di forze. Credo che Basso sarà il primo ad attaccare perché finora non ha fatto molto e da Herning dice che il suo Giro inizia a Cervinia. Dicono che farà freddo, io spero solo di non soffrire il cambio di temperatura e che il tempo regga".

"Non farà freddo: prevedo bel tempo e una temperatura di 2-3 gradi, che a quelle quote è alta", replica Domenica Pozzovivo, fin qui l’unico che ha attaccato in salita. Il piccolo scalatore lucano anticipa che quella di domani "è la tappa meno adatta a me. Cervinia non ha pendenze eccessive, è pedalabile. Quale vorrei vincere? La tappa dello Stelvio" le parole del corridore della Colnago Csf, al quale in questi giorni sono arrivate via Twitter proposte di fidanzamento. "Vorrà dire che, anziché il Processo alla Tappa, faremo una puntata di Uomini e Donne".

Sorride anche Ivan Basso che però non si sbilancia: "Mi viene mal di gambe al solo pensiero delle salite che ci aspettano - scherza il varesino - Domani sarà la prima tappa di alta montagna, io e i miei compagni della Liquigas l'affronteremo con lo stesso atteggiamento e la stessa serenità delle prime tappe: sicuri e motivati per quello che vogliamo. Non ho una tappa che preferisco perché non ho obiettivi intermedi. La mia non è pretattica, semplicemente ho come obiettivo la classifica quindi voglio e devo stare attento a ogni tappa".

Ride meno Frank Schleck, apparso sofferente all’arrivo. "Le gambe stanno bene, ma la caduta di due giorni fa mi ha provocato qualche problema alla spalla, che sia ieri che oggi mi fa davvero male. Credo sia uscita dall'articolazione e il dolore si sente tutto. Nonostante ciò non sto pensando di andare a casa, dopo queste giornate nel complesso positive con una squadra giovane e forte, non ho intenzione di mollare. Mancano solo due giorni al riposo quindi proverò a tenere duro".

A casa in anticipo è tornato Hollenstein. In seguito ad una singolare caduta: l'atleta della NetApp ha tamponato una moto della Rai dopo 23 chilometri e si è rotto la clavicola.

Dall’inviato Angelo Costa