Dall’inviato Angelo Costa
Limone sul Garda (Brescia), 21 maggio 2012 - Il Giro rifiata sul lago in attesa delle montagne. Senza pedalare: il maltempo ha impedito a quasi tutte le squadre di mettere il naso fuori dall’albergo. Per quasi tutti il menu di giornata ha previsto rulli e massaggi: il modo migliore per ristorare i muscoli in vista dell’ultimo, grande sforzo.
 

Clima di relax sul Garda, clima di festa in casa Sky: c’era da festeggiare il compleanno di Mark Cavendish, che ha spento 27 candeline con la maglia rossa indosso. L’iridato si sta meritando gli applausi di tutti: rispetto ai colleghi velocisti, tornati a casa con le più svariate scuse, lui è qui e punta ad arrivare a Milano. Per uno che ha nel mirino il Tour e l’oro ai Giochi nella sua Londra, non male.
 

Non male neanche il morale di Ivan Basso: il favorito numero uno per la vittoria finale sente che stanno arrivando i suoi giorni e per questo si carica. "Fino ad oggi non era un Giro che mi strizzava l’occhio: molte trappole, nessuna salita adatta a un diesel come me. Adesso cambia la musica: tapponi in cui si pedala a lungo sopra i duemila metri, il mio pane. C’è il terreno adatto per staccare i miei avversari e mettere quella maglia rosa che, come sapete, intendo portare a Milano. Fin qui sono andato bene, ho superato ogni difficoltà e ho visto strada facendo di avere accanto una squadra perfetta, che non ha sbagliato una mossa ed è stata criticata ingiustamente. Lascio che a parlare siano gli altri: io parlerò alla fine".


Sorridente e distese anche l’altro sfidante italiano di Rodriguez, che domani dal Garda ripartirà in maglia rosa: Michele Scarponi è convinto come Basso di avere davanti il terreno ideale per dar battaglia. "In squadra c’è un’ottima atmosfera, avevo detto che Cunego sarebbe stato il mio miglior alleato e i fatti mi hanno dato ragione: per noi Damiano è un’arma in più che gli altri non hanno. Io sono fiducioso: sto bene, senza aver fatto cose straordinarie sono lì davanti e posso giocarmela fino in fondo".
 

Fino in fondo, spera di avere accanto Damiano Cunego, che nell’ultimo weekend è andato due volte all’attacco per mettere in croce le altre squadre. "Sapevo che il mio ruolo in questo Giro era aiutare Michele a vincere ed è quello che sto facendo. Sono molto sereno, fra noi non ci sono mai stati problemi", racconta il Piccolo Principe che domani, nel viaggio verso Falzes, inevitabilmente rievocherà la tappa del 2004 che lo vestì di rosa.
 

Davanti alle minacce italiane, mostra serenità anche Joaquin Rodriguez. "Fin qui ho fatto ciò che dovevo: ho la maglia rosa indosso e farò di tutto per difenderla. Ho visto molto bene Scarponi, mi attendo di vedere attaccar OBasso anche perché fino ad oggi è l’unico che non si è mosso’, le parole dello spagnolo".