dall'inviato Angelo Costa
Falzes (Bolzano), 22 maggio 2012 - Scampagnata fra i meleti e i vigneti della Val Pusteria aspettando le montagne vere: il Giro si concede un’altra giornata di riposo. Festeggiando un’altra prima volta: all’elenco di chi si guadagna un po’ gloria si iscrive un basco, Jon Izaguirre Insausti, anticipando a quattro chilometri dall’arrivo i nove compagni di una fuga di oltre cento chilometri.

‘Grande giornata, è una vittoria che tutta la mia squadra ha cercato e meritava’, le inevitabili parole del ragazzino guidato dal ds Cavallo, che a 23 anni si gode il più bel successo in carriera. ‘Sono contento di aver vinto nella terza settimana: è il segnale che ho un buon recupero. Da domani mi metto a disposizione di Nieve, sta andando molto forte in salita e punta a vincere una tappa’.
 

Gioia spagnola ai piedi delle montagne: anche Rodriguez può brindare alla maglia rosa che continua a portare a spasso. ‘Anche se non sembra, è stata un’altra giornata difficile, perché la mia squadra ha lavorato per 80 chilometri per controllare una fuga che comunque sapevamo non avere dentro uomini pericolosi per la classifica. Domani si farà sul serio? E’ dall’inizio del Giro che sento questo ritornello, può succedere tanto come niente, anche se mi aspetto che i miei avversari non restino fermi. Si parla tanto della discesa, ma credo che ci sia terreno in salita per guadagnare. Sentiamo tutti la stanchezza, per questo è sbagliato dire che è un Giro che inizia adesso: è dal primo giorno che qui si fatica’.
 

Teorico della fatica è anche Basso: ovviamente, il varesino ripete la filastrocca della ‘tappa difficile’ anche quando la giornata è passata fra gli sbadigli. E anche quando guarda avanti: ‘Ci aspettano quattro tappe terribili: ci metto anche la crono di domenica perché l’ho provata e vi assicuro che non sarà una semplice passerella. Anche oggi abbiamo corso bene, sempre davanti per evitare rischi: con questo atteggiamento nei prossimi giorni possiamo fare bene’.
 

Chi sente di poter far bene è Michele Scarponi, uno di quelli che fin qui non ha sprecato nulla: dopo aver mandato all’assalto la sua seconda punta Cunego, il marchigiano sa bene di dover lavorare adesso in prima persona. ‘Mi aspetto di faticare, è chiaro: sulle grandi salite si muoveranno i leader delle squadre, qui nessuno può permettersi di stare a ruota se vorrà vincere il Giro. Sarà una sofferenza, ma è quella che ci aspettavamo. Io mi sento sereno perché credo di aver corso bene finora e ho le energie per affrontare questo tipo di esami. Dicono che sarò io a far saltare il banco? In tv ho tanti amici…’.
 

Da un protagonista atteso a un vincitore mancato: Alessandro De Marchi chiude la seconda fuga nelle ultime tre tappe al secondo posto. ‘Peccato esser rimasto all’attacco tutto il giorno e perdere per uno scatto’, il rammarico del friulano. E’ il ciclismo, bellezza.