Dall'inviato Angelo Costa

Alpe di Pampeago (Trento), 25 maggio 2012 - La preda stacca i cacciatori: succede all"Alpe di Pampeago, al termine di un tappone-one-one, abbracciato dalla grande folla del ciclismo che si arrampica sempre volentieri sulle montagne quando la tappa promette spettacolo. La preda Ryder Hesjedal diventa cacciatore negli ultimi tre chilometri, dopo aver lasciato sfogare Basso e il suo ritmo alto, dopo aver concesso un paio di attacchi a Scarponi: il canadese allunga il passo, stacca tutti un po' alla volta e non completa l'opera solo perché il ceco Roman Kreuziger è partito con abbondante anticipo per vincere la tappa.

"Ho fatto una grande performance - ammette Hesjedal prima di rifugiarsi sugli abituali rulli per la pedalata del dopo corsa -. Ho molta fiducia in me stesso e mi sento tranquillo anche per domani: so che ci aspettano altre belle salite, vedrò di farmi trovare pronto come oggi. Il Giro è una grande corsa, dove tutti danno il massimo: per questo mi piace tantissimo". Gli piace anche perché, ogni giorno che passa, è sempre più vicino al trionfo: lui sintetizza con una battuta. "Meglio avere 17 secondi da Rodriguez che trenta".

Pur conservando la maglia rosa, Rodriguez non è altrettanto sicuro: dovesse resistere anche sullo Stelvio, il canadese ha sempre dalla sua la crono di domenica. "Dovevamo attaccare Hesjedal e invece è stato lui a dare una lezione a tutti - racconta lo spagnolo -. Sarà difficile buttarlo giù in classifica domani, visto quel che ha fatto oggi. Vincere il Giro adesso è una cosa che appartiene a lui: a questo punto, può soltanto perderlo".

Giornata difficile per il leader, che ammette di aver faticato parecchio per conservare il primato. "Hesjedal mi ha sorpreso: quando è partito, ho pensato anche di seguirlo, ma mi sono accorto che a quel ritmo sarei saltato. Così ho preferito restare con Pozzovivo, anche se non è stato facile nemmeno seguire lui".

Da uno sconfitto virtuale a uno sconfitto vero: sul primo grande arrivo in quota, ci si aspettava decisamente di più da Ivan Basso. "Anch'io pensavo di andare molto meglio: non ero in cattiva giornata, ma gli scatti di Scarponi li ho patiti e ho deciso di proseguire col mio passo. Credo che Hesjedal abbia dimostrato di essere il più forte, quando trovi un avversario migliore è giusto ammetterlo. Domani c'è una tappa che ha un significato particolare per ciò che storicamente rappresenta, ma credo che il canadese abbia già messo una bella ipoteca sulla vittoria finale".

Chi prova a non demordere è Michele Scarponi, arrivato stremato sul traguardo, tanto da doversi appoggiare alle transenne. "Forse sono partito presto, ma se mi sono mosso a tre chilometri dal traguardo una ragione c'è: puntavo a dare più distacco agli avversari. Invece è venuto fuori Hesjedal, che è stato bravissimo: non sono riuscito a contenerlo. Ma anche Rodriguez è un grande per come ha saputo gestirsi. I buoni segnali di oggi? Dopo le difficoltà di Cortina (crampi sul Giau, ndr) mi sono ripreso bene, domani è un altro giorno: vedremo". Un altro giorno che potrebbe essere l"ultimo: se non ci saranno ribaltoni, la crono di Milano si riveleraà fatalmente la passerella rosa di Ryder Hesjedal.