Los Angeles, 19 gennaio 2013  - L’ex ciclista Lance Armstrong ha detto di vergognarsi per essere ricorso al doping durante la sua carriera, ma ha espresso il desiderio di tornare a gareggiare. “Mi vergogno di quello che ho fatto. E’ una faccenda sporca”, ha ammesso Armstrong durante la seconda parte dell’intervista concessa alla celebre presentatrice americana Oprah Winfrey.

All’atleta sono stati revocati praticamente tutti i titoli vinti dall’Uci (Unione ciclistica internazionale), lo scorso ottobre; ha aggiunto che essere stato costretto a lasciare la sua Fondazione Livestrong per la lotta al cancro è stato “un momento di grande umiltà”. Armstrong ha inoltre sostenuto che il desiderio di tornare a competere è stato un fattore importante che l’ha persuaso a confessare di essersi dopato. “Diavolo, sì. Sono un compétiteur. E’ ciò che ho fatto tutta la mia vita. Amo allenarmi. Amo correre. Adoro sistemarmi su una lina di partenza”, ha detto, “Merito di essere punito, ma non credo di meritare la pena di morte”.

Una delle principali ragioni della scelta di confessare sono stati i figli dell’ex atleta. ‘Ho visto mio figlio (Luke, 13 anni) difendermi, dire ‘ciò che dite di mio padre non è vero’. E ciò si collega alla domanda ‘perché ora’?’ ha detto Lance, smettendo per qualche secondo di parlare per evitare le lacrime. ‘In quel momento ho capito che dovevo dirglielo. E non mi ha mai chiesto nulla, si fidava di me’. Dopo un lungo sospiro commosso, Armstrong ha raccontato di aver detto a suo figlio Luke di non difenderlo più. Perché questa confessione? ‘L’intenzione e la speranza più grandi sono il benessere dei miei bambini, questa conversazione resterà per sempre, tutto ciò che facciamo oggi resta per sempre, come il tweet con le maglie gialle. Devo fare le cose giuste per loro’ ha detto l’ex atleta. Il costo finanziario di tutto questo? ‘Certamente i guadagni futuri. Non mi piace pensarci, ma erano 75 milioni di dollari quel giorno che sono andati via e probabilmente non torneranno mai’. La reazione? ‘Sono stato in un posto oscuro, in cui non sapevo se avrei vissuto un mese, sei mesi, un anno, cinque anni o dieci. Questo adesso aiuta: quello attuale non è un buon periodo, ma non è la parte peggiore della mia vita. Non si può paragonare questo ad una diagnosi di cancro avanzato, sono un ottimista, abituato a guardare avanti, non mi piace guardare al passato e questo mi ha costretto a farlo’ ha aggiunto Armstrong, avvilito dal fatto che le sue azioni abbiano dato un duro colpo all’esistenza di sua madre e di tanta altra gente. ‘Ti rialzerai?’ ha chiesto Oprah. ‘Non so e mi ci sto abituando. Un tempo, non sapere mi avrebbe reso folle’ ha detto l’ex ciclista, aggiungendo che questi eventi l’hanno aiutato a diventare un uomo migliore. ‘La più grande sfida del resto della mia vita è non scivolare di nuovo’ ha detto Armstrong. La morale della storia? ‘Non ho una buona risposta. Posso guardare ciò che ho fatto, barare durante le gare ciclistiche, mentire in proposito, essere un bullo con la gente. Certo, sono cose che non si fanno: è questo che insegniamo ai nostri bambini’.

“Non parteciperò più al Tour de France, ma è pieno di altre cose che mi piacerebbe fare e non posso (per le sanzioni a suo carico. Se ci fosse una possibilità, se amerei correre la Maratona di Chicago quando avrò cinquant’anni? Mi piacerebbe farlo e non è possibile”, ha spiegato. I provvedimenti inflitti ad Armstrong dalle autorità sportive gli impediscono di gareggiare in competizioni ciclistiche, ma anche di triathlon o corsa, le sue altre discipline preferite. Oprah ha ringraziato Lance per essersi fidato di lei ed ha concluso: ‘Sai quale spero sia la morale della storia? Spero sia ciò che Kristin ti ha detto nel 2009: ‘La verità ti renderà libero’’.