Vajont, 15 maggio 2013 - Sui luoghi della memoria, il Giro si prende una pausa di riflessione: Nibali lascia andare una fuga in partenza e si limita a controllare. Il massimo col minimo sforzo: un altro giorno in rosa gli permette di consolidare la fiducia in se stesso, oltre che di ritrovare il fido Tiralongo, di nuovo davanti al gruppo a fare il ritmo. "Questa è forse la miglior notizia di giornata - racconta il siculo -. La tappa non ha detto tante cose, il Giro si costruisce un passo alla volta e anche questo lo è stato. Sono d’accordo che Uran, Wiggins e Evans sono i pericoli principali, ma io non dimentico nemmeno Scarponi, che anche oggi nel finale ha provato un’azione. Come correrò? Se ci sarà il terreno per attaccare e l’occasione, lo farò. Wiggins qui ha trovato salite diverse rispetto al Tour, più pendenti e meno pedalabili come ama lui. Ma io non mi sbilancio su nessuno: vado avanti un giorno alla volta".

Vive alla giornata anche Wiggo, alle prese con un fastidioso raffreddore che lo rende afono: sul traguardo, confida che "è difficile lottare in queste condizioni, ma c’è ancora tanta strada in questo Giro. Anche il Tour diventerebbe durissimo se affrontato con il raffreddore".

Mentre il suo capitano Hesjedal incassa un’altra decina di minuti di ritardo, ma dimostra di non voler mollare, il lituano Ramunas Navardauskas, già in rosa due giorni al Giro d'Italia dell'anno scorso, si gode il successo di tappa: "Ho centrato un grande risultato per la mia squadra, dopo una giornata non fortunata volevamo dimostrare quanto valiamo. Questa mattina ho avuto il via libera ed è andata bene. Ho vissuto una lunga giornata con tanto di happy ending. Hesjedal? Ryder oltre che un campione è un ragazzo carinissimo, ieri ha dovuto affrontare una giornata dura, ma oggi mi ha spronato e senz'altro è felice per me come tutti gli altri miei compagni della Garmin".

Chiude la tappa scuotendo la testa e salutando il pubblico Daniel Oss, che cercava di più del secondo posto. "Sono andato in fuga per proteggere la squadra, dovevamo avere un uomo davanti, così è arrivata per me l'occasione di fare la tappa. Sono contento del mio secondo posto e di aver fatto stare tranquilli i miei compagni dietro. Mi aspettavo lo scatto di Navardauskas, è forte e ha meritato la vittoria. Io ho fatto un buon passo, chiaramente credevo di poter centrare il successo quando siamo rimasti in due, perché entrambi non siamo scalatori, ma Navardauskas è stato più bravo. Mi sono piaciuto, è stata una bella tappa".

 

dall'inviato Angelo Costa