Cherasco (Cuneo), 17 maggio 2013 - Bagno di folla per il più veloce al mondo: nelle Langhe, Mark Cavendish firma il quattro centro in altrettanti sprint. Dimostrandosi un numero uno in tutto: per come resiste sugli strappi, per come decolla in una volata senza compagni a spianargli la strada. "Devo dire grazie a Bramati per aver insistito e per aver fatto lavorare la squadra quando la fuga aveva 13 minuti. Io pensavo oggi fosse troppo dura ed ero stanco, ma mi hanno obbligato a vincere. I miei compagni sono stati ancora una volta incredibili, mi hanno scortato in salita e non potevo deluderli. Sono stanchissimo, ieri abbiamo dovuto affrontare un lungo trasferimento e oggi la velocità è stata alta tutto il giorno, ho disputato una volata di 350 metri solo per ripagare il loro lavoro. Sono stremato, ma voglio restare fino a Brescia perché voglio onorare questa corsa stupenda e la mia squadra", racconta l’inglese.

Primo dei terrestri, Giacomo Nizzolo incassa con il sorriso la sconfitta: "Con un Cavendish così purtroppo è davvero difficile. Mark non lo scopriamo oggi, è il più forte, ma io stavo bene e nel finale essendo da solo ho cercato di sfruttare il lavoro della Cannondale. Ho il piccolo rammarico di aver esitato un attimo nel superare Viviani, ma la progressione di Mark è stata incredibile. Sono comunque soddisfatto della mia prestazione perché Cav è Cav e io oggi gli sono arrivato davvero vicino".

Vicino alle montagne, che animeranno il weekend, cielo permettendo (prevista neve, anche se gli organizzatori restano fiduciosi sul buon svolgimento delle prossime due frazioni), Vincenzo Nibali sprizza serenità e sicurezza: durante la tappa si è mosso di persona per riportare nei ranghi lo spagnolo Intxausti che aveva provato ad allungare. "Oggi è stata una tappa lunga ma abbastanza tranquilla. L'allungo sulla salita finale? Si sono mossi un paio di uomini di classifica e dietro il gruppo si era frazionato, noi siamo semplicemente stati attenti per evitare qualsiasi rischio. Con il ritiro di Wiggins si restringe la rosa dei corridori da controllare, adesso terrò d’occhio soprattutto Uran, Evans e Scarponi. Ritornano le salite dure, al Sestiere, e tempo permettendo, sul Galibier, dobbiamo continuare a tenere gli occhi aperti. Come mi muoverò? Se vedrò l’occasione per attaccare, cercherò di coglierla".

Dopo il ritiro di Bradley Wiggins, Rigoberto Uran conquista a pieno titolo i gradi di capitano della Sky. A guardarlo, il colombiano non sembra per nulla preoccupato della responsabilità che lo attende "Chiaramente in squadra è cambiata la strategia, ma non l'obiettivo che resta la maglia rosa. Io sto bene, da domani ripartono le tappe in salita e sono pronto ad affrontarle. Recuperare due minuti a Nibali come a Evans non sarà facile, ma la corsa è ancora aperta quindi ci sarà da divertirsi".

dall'inviato Angelo Costa