Dublino, 11 maggio 2014 - Bel modo di festeggiare i 26 anni, anche se Marcel Kittel non fa differenze: vince in giornate speciali e anche quando non ci sono ricorrenze. Secondo sprint al Giro, secondo centro: nessun dubbio su chi sia il velocista più forte in circolazione. Vale per la corsa rosa, probabilmente anche per il resto: Cavendish, forse l’unico in grado di tener testa al tedescone, un anno fa al Tour ne uscì con le ossa rotte, vincendo due tappe contro le quattro del rivale.

A Dublino, dopo l’ennesimo viaggio sotto il diluvio, Kittel regala un esplosione brutale di forza: in ritardo dopo la chicane finale, si inventa un’incredibile rimonta che lascia di sasso Swift, convinto di aver già vinto, e Viviani. "Sì, stavolta ho sorpreso anche me stesso, sono stupito per quello che ho fatto. Dopo l’ultima curva ho perso le ruote dei miei avversari, a quel punto ho pensato che non avevo niente da perdere e ho rischiato il tutto per tutto. Ho colto una vittoria che mi rende felice, felice, felicissimo e per la quale devo ringraziare tutti i miei compagni di squadra che hanno fatto un lavoro straordinario".

Straordinario sembra Kittel rispetto agli avversari: con le tappe che da martedì lo aspettano in Italia può semplicemente aggiornare il suo conto personale. Anche se i suoi rivali non sono d’accordo e vogliono provare ad arrestarlo: fra questi anche Elia Viviani, che dopo il quarto posto di sabato aggiunge un terzo. "Ho dato il cento per cento così come la mia squadra, ma contro questo Kittel purtroppo non c'è stato molto da fare. I chilometri finali erano molto tecnici e i miei compagni hanno gestito la volata in maniera perfetta. Hanno svolto un lavoro eccezionale, mi spiace solo non aver finalizzato. Lanciato lo sprint con Swift pensavo fosse un testa a testa, poi ho visto Kittel sfrecciare. So che la prestazione è stata buona e l'unico modo che ho per cercare di batterlo è provare e riprovare. La condizione c'è e credo di averlo dimostrato anche oggi. Spero che da Bari in poi le condizioni meteo siano anche un po' migliori. Non ho intenzione di perdere neanche un'occasione".

Non perde l’occasione nemmeno Michele Scarponi, uno dei tanti caduti di giornata (fra gli altri Belletti, ferito al gomito, Ulissi e Cunego, oltre alla maglia rosa Matthews): il marchigiano si riscatta con gli interessi all’arrivo, dove il gruppo si spacca mentre sta preparando lo sprint. Scarponi resta davanti ed è l’unico fra chi si è presentato al Giro per entrare nell’albo d’oro: guadagna undici secondi su tutti i rivali di classifica ed è fra i pochi che può salutare l’Irlanda col sorriso.

 

di Angelo Costa