Monza, 9 settembre 2013 - Signori, si chiude. Dopo undici anni da ferrarista (tre da ferrarista, otto da pilota), Felipe Massa ha capito che la festa è finita. Ha conservato una speranza fino a questo week end. Invece è arrivata, in via riservata, la comunicazione tanto temuta (da lui, si capisce). Il Cavallino ringrazia e saluta, magari lo aiuterà a trovarsi un posto. Il brasiliano, quarto con onore al termine di una buona gara, incassa a denti stretti. «Per il futuro non esiste solo il colore rosso — ha detto il compagno di Alonso —. La Scuderia mi conosce, sa quanto valgo, adesso aspettiamo un annuncio ufficiale. Il Gp? Ho corso bene, sono contento, meritavo anzi il podio...».

Abituato ad ingaggi molto alti (nell’ordine dei dieci milioni di dollari a stagione), Massa rischia di uscire dal giro dei top team, sempre che intenda restare in F1. Potrebbe, come già Barrichello a suo tempo, riciclarsi negli States.

L’ATTESA. Stando a quanto dichiarato dallo stesso Montezemolo nel sabato dei geni-scemi, questa settimana la Ferrari svelerà il suo piano per il 2014. Le cose stanno così: Kimi Raikkonen, ultimo campione del mondo con la Rossa nel 2014, ha siglato un precontratto biennale. E’ la scelta migliore, la più sensata, l’unica che metterebbe la squadra al riparo da possibili ‘mattane’ di Alonso. Naturalmente, in Formula Uno vige la legge del Trap: non dire gatto se non è nel sacco. Ma, a meno di non essere più scemi che geni, per usare il frasario di Fernando, una retromarcia sarebbe incomprensibile. Anche perchè la presunta alternativa (Hulkenberg), beh, con tutto il rispetto può esaltare solo gli ingenui.

LA TENTAZIONE. Tutto ciò premesso, la Formula Uno è bella perché è una gabbia di matti. Ieri, ad esempio, Jenson Button, confermatissimo dalla McLaren, se ne è uscito con una dichiarazione a sorpresa: «Ho sentito dire che Alonso un giorno potrebbe tornare da noi».

Ora, attenzione perché la chiacchiera non vale nell’immediato, ma ha una suggestione in prospettiva. Dal 2015 la McLaren riavrà i motori Honda. Il colosso giapponese torna in Formula Uno per vincere. In Estremo Oriente Fernando è molto popolare. La tentazione per lo spagnolo potrebbe essere reale, soprattutto se la sua relazione con la Ferrari si complicasse o nel caso in cui anche nel 2014, con il ritorno al turbo, la dittatura della Red Bull si confermasse incontestabile. Vabbè, ce n’è di tempo per parlarne...

 

di Leo Turrini