Maranello, 15 aprile 2014 - Prima di elencare le tremende fatiche dalle quali è atteso, debbo spiegare ai miei 4 lettori chi sia Marco Mattiacci, nuovo capi della Ferrari da Gp. Il suo nome dice zero agli appassionati, ma non a chi conosce l’azienda. Umbro di origini, oggi sulla quarantina. Mattiacci ha venduto tantissime auto del Cavallino prima in Asia e oggi in America.

Ferrarista dal 1999, l’ho conosciuto a Singapore nel 2008. Tipo espansivo, uno che afferma cose così, "estrarre il 120 per cento dal prodotto". Montezemolo lo adora e piace tantissimo pure a Marchionne e John Elkann Ignoro la sua competenza in tema di corse. Forse accetterà alcuni consigli.

1 - CHIAREZZA SUI PROGRAMMI: Non vendere fumo. La gente ha capito che la F 14 T non va. Se necessario, dica Mattiacci che si lavora per il 2015.

2 - INVESTIMENTI SULLA VETTURA: Bussare a quattrini. Grazie a Domenicali il reparto corse si autofinanzia. Ma Red Bull prima e Mercedes poi hanno alzato l’asticella. Si faccia dare da Marchionne i soldi per nuovi banchi motore, tanto per capirci. Il differenziale che si è instaurato tra le Scuderie della Formula Uno è figlio di quesi investimenti.

3 - IL PARERE DEGLI ITALIANI: Convincere i tecnici inglesi, da Pat Fry in giù, che Leonardo da Vinci era italiano e insomma ascoltare il parere di ingegneri non britannici potrebbe essere una bella idea.

4 - JAMES ALLISON E ROSS BRAWN: Mettere James Allison, il direttore tecnico, in condizione di esercitare il suo potere su ogni angolo della Scuderia. Se non ci riesce, fare una telefonata a Ross Brawn, che è libero.

5 - I DOVERI DI ALONSO - Spiegare ad Alonso che è un salariato della Ferrari, non viceversa. Preso per garantire lo sviluppo della macchina, lo spagnolo, grandissimo pilota, ha sviluppato solo il suo super ego, aiutando zero Domenicali nelle difficoltà. Basta chiacchiere su una fuga in McLaren. Prendere esempio da Raikkonen, che non rompe le scatole e resta l’ultimo ferrarista ad aver vinto un mondiale. Penso sia il caso di augurare buona fortuna a Mattiacci. Ne avrà tanto, tanto bisogno.

 

di Leo Turrini