Maranello, 6 maggio 2014 - Marco Mattiacci, il nuovo capo del reparto corse della Ferrari, pare proprio avere le idee chiare. Infatti a Maranello è tornato, in visita…, nientepopodimenoche Ross Brawn! Cioè l’uomo che per anni ha guidato la Rossa, dal 1997 al 2006, partecipando in maniera decisiva ai trionfi di Michael Schumacher, al quale il tecnico inglese è sempre stato legatissimo (avevano già vinto insieme in Benetton).

Naturalmente, un primo contatto non significa che sia stato raggiunto un accordo. Però certamente Brawn non si sarebbe presentato in Emilia se non fosse interessato ad una proposta. Del resto, Mattiacci ha ottenuto carta bianca dal presidente Montezemolo: puntare sul direttore tecnico che ha fatto la storia della Formula Uno è una ottima idea, ci mancherebbe.

CHI E’. Ross Brawn, britannico che parla italiano con l’accento di Oliver Hardy, arrivò in Ferrari per la prima volta alla fine del 1996. Era stato raccomandato a Jean Todt da Schumi, che aveva instaurato uno splendido rapporto di collaborazione con Brawn. In coppia firmarono la doppietta iridata in Benetton nel 1994 e nel 1995.

In Italia, le soddisfazioni per il dt d’oltre Manica sono state enormi: sei titoli mondiali tra i costruttori, cinque con Michelone al volante. Poi ci fu un divorzio senza strappi, prologo di una avventura incredibile: passato alla Honda, a inizio 2009 Ross si vide… regalare il team dai giapponesi, in fuga dalla Formula Uno. Diede alla macchina il suo nome e inventandosi un trucco prodigioso (il doppio diffusore) trionfò addirittura nel campionato del 2009, con Jenson Button. Finito? Per niente: abilissimo anche nelle cose finanziarie, Brawn ha rivenduto la scuderia alla Mercedes. Ha riempito di dollari i suoi conti in banca ha convinto proprio Schumi a riproporsi in pista. Risultati così così, ma con lui al vertice l’azienda di Stoccarda ha ripreso a vincere con Hamilton e Rosberg.

Chiuso il rapporto con i tedeschi a fine 2013, Ross era teoricamente sul mercato, nonostante avesse manifestato il desiderio di staccare la spina. Si era parlato di una sua trattativa con la McLaren, che dal 2015 riavrà il motore Honda. Ora è arrivata la chiamata del vecchio amore: la Ferrari, alla cui leggenda recente Brawn ha dato un contributo fondamentale. Sarebbe, a occhio e a spanne, la soluzione perfetta: Mattiacci è un manager ma non un esperto in cose di corse e il deludente avvio di stagione della F 14 T, la monoposto che tanto fa penare Alonso e Raikkonen, è stato spiegato anche con lo scarso coordinamento tra gli sforzi di chi progettava la F 14 T a livello di telaio e chi invece doveva sviluppare la power unit, cioè il turbo accompagnato dai propulsori ibridi. Che dire? Se son rose fioriranno. Magari è stata solo una visita di cortesia, una rimpatriata dettata dalla nostalgia, quella di mister Ross. Ma è bello sperare si tratti di una ripartenza in stile Ferrari vincente.

 

di Leo Turrini