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TERZA GIORNATA: Il francese Alexander Levy si è ripreso prepotentemente la leadership con un parziale di 63 (-9) colpi e lo score di -22. Il 24enne transalpino nativo di Orange (California) con due titoli conquistati in stagione e in vetta dopo il giro iniziale, ha un margine di quattro colpi sul gallese Jamie Donaldson (198, -18), uno dei sette componenti del vittorioso team europeo di Ryder Cup partecipanti all’evento, autore del miglior punteggio del turno con un 62 (-10). Seguono con 199 (-17) il tedesco Marcel Siem, con 201 (-15) l’inglese Justin Rose, con 203 (-13) l’argentino Emiliano Grillo e il belga Nicolas Colsaerts, al comando dopo due giri e in giornata negativa sottolineata da un 73 (+1), e con 204 (-12) il nordirlandese Graeme McDowell e il transalpino Romain Wattel.

Gli italiani: ha recuperato otto posizioni Edoardo Molinari, 28° con 210 (70 71 69, -6), e sono rimasti praticamente stabili Francesco Molinari, 49° con 214 (69 74 71, -2), e Matteo Manassero, 75° con 226 (74 78 74, +10). Edoardo Molinari dopo un birdie e un bogey ha cambiato marcia nel rientro con tre birdie per il parziale di 69 (-3). Francesco Molinari e Manassero sono partiti dalla 10ª. Il torinese ha sofferto fino al giro di boa con due bogey, poi ha fissato il 71 (-1) con quattro birdie e un bogey. Manassero ha tenuto un buon passo per 15 buche con tre birdie e un bogey, quindi il blackout finale con due doppi bogey per il 74 (+2).

SECONDA GIORNATA: Non è stata favorevole ai colori azzurri la seconda giornata: Edoardo Molinari è sceso dal 19° al 36° posto con 141 colpi (70 71, -3), Francesco Molinari dal 12° al 51° con 143 (69 74, -1) e Matteo Manassero dal 62° al 76° con 152 (74 78, +8). Edoardo Molinari, che nel primo giro ha realizzato una “hole in one” centrando direttamente dal tee la buca 4 (par 3, metri 194) utilizzando un ferro 4,  ha avuto nel secondo un cammino molto articolato: nel suo score un eagle, cinque birdie, quattro bogey e un doppio bogey per un 71 (-1). Per Francesco Molinari 74 (+2) colpi con due birdie e quattro bogey e turno da dimenticare in fretta per Manassero, che ha segnato un birdie e sette bogey per il 78 (+6). Il montepremi è di sette milioni di dollari.

Il belga Nicolas Colsaerts (nella foto di Getty Images) si è portato in vetta con 130 colpi (66 64, -14), sorpassando il francese Alexander Levy, leader dopo un turno e ora secondo con 131 (65 66, -13). Al terzo posto con 133 (-11) l’altro transalpino Romain Wattel, al quarto con 134 (-10) il sudafricano Branden Grace, il tedesco Marcel Siem e l’argentino Emiliano Grillo, al settimo con 135 (-9) il danese Thomas Bjorn, uno dei sette componenti del vittorioso team europeo di Ryder Cup partecipanti all’evento.
Altri due, il gallese Jamie Donaldson e il nordirlandese Graeme McDowell sono all’ottavo con 136 (-8), e un quarto, l’inglese Justin Rose, è al 12° con 137 (-7) alla pari con il sudafricano Ernie Els. Sono più indietro il francese Victor Dubuisson, 25° con 140 (-4), insieme allo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, lo scozzese Stephen Gallacher, che ha lo stesso punteggio di Edoardo Molinari e del thailandese Thongchai Jaidee, e l’inglese Ian Poulter, che affianca Francesco Molinari. C’è anche il capitano della squadra continentale, l’irlandese Paul McGinley, 55° con 144 (par).
Colsaerts ha guadagnato la leadership con un 64 (-8) realizzato con nove birdie e un bogey e a Levy non è bastato il 66 (-6), con sette birdie e un bogey, per salvare il primato.

PRIMO GIRO: Il francese Alexander Levy è al comando con 65 (-7) colpi dopo il giro iniziale . Buona la partenza di Francesco Molinari, 12° con 69 (-3), e di Edoardo Molinari, 19° con 70 (-2), e metà classifica per Matteo Manassero, 62° con 74 (+2). Nello score di Edoardo Molinari una “hole in one”: ha centrato direttamente dal tee la buca 4 (par 3, metri 194) utilizzando un ferro 4.

Levy, 24enne transalpino nativo di Orange (California) con due titoli conquistati in stagione, ha un colpo di vantaggio sul connazionale Romain Wattel, sul belga Nicolas Colsaerts e sull’argentino Emiliano Grillo (66, -6), e due sul nordirlandese Graeme McDowell (67, -5), uno dei sette componenti della vittoriosa squadra europea di Ryder Cup partecipanti all’evento. In sesta posizione con 68 (-4) altri due, il danese Thomas Bjorn e il gallese Jamie Donaldson, insieme ai sudafricani Branden Grace e Richard Sterne, al tedesco Marcel Siem e all’inglese Oliver Wilson. L’altro sudafricano Ernie Els affianca Francesco Molinari, mentre il francese Victor Dubuisson è alla pari con Edoardo Molinari. Al 33° posto con 71 (-1) il thailandese Thongchai Jaidee e l’irlandese Paul McGinley, capitano del team di Ryder Cup, al 42° con 72 (par) l’inglese Justin Rose, lo scozzese Stephen Gallacher e lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño. Al 62°, come Manassero, l’inglese Ian Poulter, al 74° con 77 (+5) l’iberico Miguel Angel Jimenez.
Senza bogey il cammino di Levy, con sette birdie. Gli azzurri hanno cominciato tutti dalla buca 10. Francesco Molinari ha realizzato due birdie su metà tracciato e altri due con un bogey nella seconda parte. Qualche incertezza per Edoardo Molinari sulle prime nove con un birdie e due bogey, poi è sceso sotto par con la sequenza birdie-birdie-“hole in one” dalla buca 2 alla 4 (dalla 10ª alla 12ª giocate) e ha concluso con un bogey. Due bogey in avvio hanno praticamente definito lo score di Manassero che nelle altre sedici buche ha messo insieme tre birdie e tre bogey. Il montepremi è di sette milioni di dollari.

PROLOGO: Francesco ed Molinari e Matteo Manassero sono nel qualificato field di 78 concorrenti ammessi al BMW Masters, sul percorso del Lake Malaren Golf Club, a Shanghai in Cina. Si tratta della prima delle quattro gare delle Final Series che concludono la stagione dell’European Tour. Per i tre azzurri è la prima occasione da non perdere sia in chiave money list che per risalire nel world ranking, dove nessuno è più tra i “top 50”. Francesco ed Edoardo Molinari (rispettivamente 26° e 27° nell’ordine di merito) non sono tanto lontani dalla 15ª posizione ed è evidente che con belle prestazioni il primo tornerebbe tra i primi 50 nella classifica mondiale (attualmente 52°), mentre Edoardo (97°) potrebbe continuare la sua scalata verso posizioni più consone al suo valore. Discorso diverso per Manassero, che in pochi mesi è scivolato oltre i top 100 (108°) e che è alla ricerca dello smalto perduto. In Europa è 50°, ma non corre rischi di lasciare i primi 60.

Anche per le Final Series si competerà a punti. Infatti dopo l’ISPS HANDA Perth International della scorsa settimana gli euro guadagnati dai giocatori sono stati tradotti in punti e si continuerà in tal modo. In ciascun torneo (BMW Masters, WGC HSBC Champions, Turkish Airlines Open e DP World Tour Championship Dubai) saranno il palio 10.000.000 di punti dei quali 1.666.600 assegnati al vincitore.

L’assenza per infortunio del nordirlandese Rory McIlroy, leader della money list, che rientrerà solo a Dubai, riapre i giochi per la leadership continentale, con lo spagnolo Sergio Garcia e lo svedese Henrik Stenson candidati più autorevoli, pur se daranno forfait nella circostanza.

Quanto alle Final Series, verranno distribuiti complessivamente 30,5 milioni di dollari (7.000.000 nel BMW Masters) ai quali si aggiungeranno cinque milioni di dollari di bonus, rispetto ai 3.750.000 dello scorso anno, che saranno suddivisi tra i primi quindici dell’ordine di merito.

In Cina, dove si replicherà nella prossima settimana ancora a Shanghai (Sheshan International GC), saranno al via sette giocatori che hanno portato l’Europa al successo nella Ryder Cup: gli inglesi Ian Poulter e Justin Rose, il nordirlandese Graeme McDowell, il gallese Jamie Donaldson, lo scozzese Stephen Gallacher, il francese Victor Dubuisson, e il danese Thomas Bjorn. Con loro il capitano, l’irlandese Paul McGinley.

Parteciperanno alla parata di stelle, tra gli altri, il sudafricano Ernie Els, gli statunitensi Chris Kirk e Ryan Palmer, gli spagnoli Miguel Angel Jimenez e Gonzalo Fernandez Castaño, il belga Nicolas Colsaerts e il thailandese Thongchai Jaidee.