Montmelò, 3 giugno 2012 - Lorenzo fa sul serio. Stoner stecca, Rossi dà il massimo ma non si schioda da un settimo posto che poi significa sempre e soltanto la stessa cosa: la Ducati ancora non c’è.
 

Meno male che alla fine Dovizioso (terzo a Barcellona) e Iannone (vincitore nella Moto2) sono riusciti a portare comunque in alto la bandiera dell’Italia. Due risultatoni in una domenica in cui la coppia Rossi-Ducati si è ritrovata a fare i discorsi di sempre. E a soffrire.
 

Bisogna guardare avanti, è vero. E anche dai test previsti in questi giorni fra Barcellona e Aragon, la Gp12 cercherà di trarre il massimo, di crescere, di risalire la china, ma il discorso obiettivamente appare in salita. Molto in salita.

E allora ecco che la soluzione di tutto e per tutti potrebbe arrivare proprio da Lorenzo, da quel Lorenzo in fuga e che fra qualche settimana sarà inevitabilmente al centro del mercato dei piloti. Jorge vuole rimanere in Yamaha, ma la Honda lo cercherà, ne siamo sicuri, e potrebbe essere qui che nel risiko del mercato piloti per il 2013 che anche Rossi e la Ducati riusciranno a risolvere i loro problemi (e non solo quelli tecnici della Desmo).

 Vale potrebbe infatti diventare una tentazione forte, fortissima per una Yamaha orfana di Lorenzo e nessuno — tanto meno il contratto che scadrà proprio a fine stagione — potrà impedire a Rossi e alla Rossa di chiudere un binomio che faceva sognare, ma che di sogni per adesso ne ha regalati pochi.


Il risultato di Barcellona, insomma, dice e ribadisce solo e soltanto questo. Oltre al fatto — da non trascurare — che da quando ha annunciato l’addio alle corse, Stoner non sembra più cattivo e vincente come al solito. Una sensazione, forse. E ogni smentita sarà sicuramente accolta con un applauso.