Londra, 31 agosto 2012 - Un colpo al cuore. Un istante di panico: lanciata verso il trionfo, verso l’oro paralimpico nei 100 stile libero, la meravigliosa Cecilia Camellini, modenese di Formigine, pochi chilometri dalla Maranello ferrarista, è andata a sbattere contro la barriera della corsia! Oddio, e se il destino ci avesse messo lo zampino, anzi, lo zampone molto emiliano?...
 

Ma no. Questa ragazza di vent’anni, tesserata per la Tricolore Reggio, aveva un appuntamento con la gloria e con la Storia, scritta con la maiuscola. Del resto, si era presentata a Londra con l’etichetta di campionessa del mondo in carica. Non poteva smarrirsi nel momento più importante. Soprattutto, non voleva: Cecilia, non vedente dalla nascita, ha scommesso sulla vita e su se stessa, applicandosi al nuoto con una determinazione feroce. Da campionessa autentica.
 

Così, il finale della gara è stato un viaggio in apnea, per noi che guardavamo e silenziosamente avvertivamo la sensazione di essere testimoni di una impresa strepitosa. Cecilia, dopo quell’urto contro la barriera, è… rimbalzata sull’altro lato della corsia. Agitava le braccia con l’eleganza di una sirenetta deliziosamente furibonda.

E allo spettatore veniva da pensare, con un brivido di commozione lungo la schiena, alla sua famiglia. Ai sacrifici che lo sport impone, al massimo livello. Al suo ragazzo, Francesco, che per la tensione spesso non riesce a seguire le gare dal vivo.
 

Poi, la mano di Cecilia ha toccato il traguardo. Medaglia d’oro. Record del mondo. 1’07”29. Un capolavoro. Indimenticabile.
 

‘PER L’INNO’. La Camellini aveva sperimentato una mattinata tribolata. Nelle qualificazioni non era stata brillantissima. Per di più era spuntata una cinese, la Li, ennesimo prodotto della scuola pechinese. Ce n’era abbastanza per preoccuparsi: ma in finale l’azzurra, con una partenza prodigiosa, ha subito messo in chiaro le cose. La cinese è stata costretta ad inseguire e si è disunita: ha finito terza, preceduta anche dalla australiana Fisher.
 

‘Avevo promesso a me stessa di cantare l’inno di Mameli qui a Londra –ha raccontato Cecilia - L’ho imparato da bambina, grazie alle maestre di scuola. Per togliermi lo sfizio, dovevo salire sul gradino più alto del podio. Ce l’ho fatta, sono felicissima, per un anno sono andata ogni giorno in piscina, questa gara era la mia ossessione. Io come la Pellegrini? Federica è un’amica, non mi permetterei mai di giudicarla’.
 

IL RESTO. A Formigine il sindaco Richeldi, una sorta di sosia del Peppone di Guareschi, sta già preparando le celebrazioni. Ma non c’è fretta: la Paralimpiade della Capellini è appena cominciata. Si è iscritta ad altre quattro gare. Può darsi che cantare ‘Fratelli d’Italia’ diventi una abitudine, per questa fantastica sorella modenese.