Roma, 18 settembre 2012 - In una lunga intervista a La Stampa il presidente del Coni Gianni Petrucci ha parlato tra gli altri argomenti delle prossime elezioni del comitato Olimpico italiano, delle parole di Zeman, di Conte e di Federica Pellegrini. "Non vedo l'ora di attraversare il portone di ingresso del Foro Italico e salutare - ha detto Petrucci -. Prima o poi tutti i percorsi vanno completati. La soddisfazione più grande? Aver risanato il Coni insieme al segretario generale Pagnozzi e al Consiglio Nazionale e mantenuto lo sport italiano su livelli finanziari competitivi. L'opera incompiuta? La lotta al doping, anche se risultati ne abbiamo ottenuti. La positività di Schwazer è stato un momento nerissimo, sarà la magistratura a chiarire i punti interrogativi di questa vicenda ma una cosa voglio dirla: giudichiamo l'atleta senza crocifiggere l'uomo".

BIZZE DI STAR - Con particolare precisione il presidente uscente del Coni è intervenuto anche sul caso Pellegrini e sui tormenti nella nuotatrice in crisi relativamente alla scelta del nuovo allenatore. La Pellegrini pretende il ritorno del francese Philippe Lucas, sciaguratamente mollato per Benedicenti prima e per Rossetto poi, nell'avvicinamento al traguardo olimpico chiusosi fuori dal podio. La Federnuoto nicchia e giustamente vuol far pesare il suo ruolo. Per motivi tecnici, economici e anche di puro, giustificato principio.

LA VOCE DEL CONI - "Da che mondo è mondo - ha detto Petrucci - quando si tratta di atleti nazionali, la scelta finale degli allenatori spetta alla federazione, a nessun altro. Ed è la federazione che paga. Poi ovviamente la Fin farà il possibile per venire incontro alla Pellegrini ma l'anno scorso la trattativa Lucas venne gestita insieme, non venne imposta da una parte all'altra".

LA VOCE DELLA FIN - Proprio oggi sulla vicenda è ufficialmente intervenuto il presidente federale (a caccia di rielezione) Paolo Barelli: "Non si può dare tutto per scontato, non può essere tutto bianco o nero, chi sta con me o contro di me. Di questo ci siamo rotti le scatole. Siamo sempre stati a disposizione della Pellegrini con grande compiacimento, ora valuteremo anche questa sua quarta, quinta necessità, ma normalmente le cose avvengono al contrario".

SCENARIO APERTO - "L'equivoco è nato perché Lucas dovrebbe entrare nello staff, comandare qualcuno, ma la Federazione non deve essere giudicata da nessuno - ha sottolineato Barelli a margine del debriefing sui Giochi Olimpici 2012 organizzato dal Coni nel Salone d'Onore del Foro Italico -. Lucas è una persona amica e un tecnico bravo, uno dei 20-30 migliori allenatori sul mercato, ma non basta questo per portarlo dentro casa per quattro anni. E non è soltanto una questione economica: normalmente le cose accadono al contrario, normalmente prima si discute delle proprie esigenze e poi si decide. Non so a cosa sia dovuto questo modo rapido di agire, ora comunque incontreremo Lucas".

INCONTRO VICINO - In che modo si inserirebbe il tecnico francese nello staff di Federica? Barelli ostenta fermezza: "Sarà un dibattito molto sereno su un problema nato appena sei giorni fa, quando abbiamo ricevuto questa informazione da Federica". Per essere una puntualizzazione è un po' piccata, ma a quanto pare molto presto Fin e Pellegrini entreranno nel merito della questione.