Roma, 22 febbraio 2014 -  In alto i cuori. Anzi: no. Le partite durano 80’ e l’Italia, tanto per cambiare, ne gioca uno solo. Benino, non benissimo. Il secondo è tutto della Scozia che avrà (ha) parecchi problemi e poco talento in campo ma costruisce due (belle) mete, reagisce al ritorno italiano e punisce gli azzurri sulla sirena con un drop (magistrale) del suo “uomo in grigio” con la maglia n. 10.  Cucchiaio di legno già in bacheca (o quasi) e, quel che è peggio: la sensazione netta che questa Italia non sappia come è fatta una vittoria.

Sul verde di un coloratissimo e festante stadio Olimpico (67 mila spettatori) la nazionale di Jaques Brunel sfiora la prima vittoria del suo Sei Nazioni 2014 al termine di una partita che ha coniugato idee chiare (soprattutto in difesa) a una prima linea da favola in cui (nel primo tempo) ha brillato Alberto De Marchi, pilone sinistro di grande talento e di sicuro avvenire (giocherà a Tolone), ben sostenuto dalla coppia Geldenhuys-Furno in seconda. La meta di Allan allo scadere del primo tempo, perfettamente costruita da Parisse e magistralmente finalizzata dalle mani di Furno, ha rotto l’equilibrio di una partita che per tutta la prima parte è stata sostanzialmente in equilibrio, con una leggera ma poco produttiva supremazia degli ospiti capaci di lunghe fasi ma mai di fare veramente male.

LA CRONACA - L’avvio è tutto scozzese: rubano due lanci di Ghiraldini, smarcano Seymour (4’) a destra con una buon movimento da rimessa vinta e al 9’ Furno smanaccia male sotto pressione e serve l’accorrente Scott. Ci tiene in piedi un’ottima prima linea (bravo De Marchi!) e la posizione perfetta del triangolo allargato che annulla il gioco al piede della mediana avversaria. L’Italia si affaccia per la prima volta nei 22 della Scozia al 13’ con un lungo possesso che porta Barbieri a un metro dalla linea di meta. In avanti sul placcaggio e Walsh torna sul calcio sui 15 a sinistra. Allan ci prova  e firma il primo vantaggio di giornata.

Dopo il primo quarto d’ora va a regime anche la rimessa laterale con Furno ottima torre di conquista e Zanni perfetta alternativa con Parisse. Al 20’ Allan viene fatto prigioniero sulla linea del vantaggio e il pallone gli viene strappato dalle mani. Rischio dovuto. L’alternativa è (sarebbe)  giocare profondo. Meglio di no. Zani (22’) viene colto in “ritardato rotolamento” dal fischietto neozelandese poco dentro i 10 metri azzurri. Da sinistra dei pali piazza Laidlaw ed è pareggio. Tatticamente la Scozia appare superiore: lo dicono possesso e territorio. Ma la difesa italiana e roba di qualità. Da segnalare le due ca…volate di Parisse che regalano pressione a Furno dentro i 22 e una palla smanacciata direttamente fuori dalle parti di Sarto. Ma per fortuna che De Marchi c’è: distrugge Low su introduzione scozzese (27’) e guadagna agli azzurri il terzo calcio a favore in chiusa. Ancora Allan in postazione, ma stavolta la mira è sbagliata. Occasione per Weir  (29’) che trova il deserto sul lato chiuso (palla persa da Garcia a contatto) ma, per nostra fortuna, scivola e regala palla a Esposito.

Sul rovesciamento di fronte ancora fallo della Scozia. Allan ci riprova da dove aveva segnato i primi tre punti e stavolta non sbaglia, portando i suoi a +3.  Fase extra large della Scozia a ridosso dei nostri 22 (14 fasi!) ben contenuta quanto  a uno contro uno e a ripiazzamento.  Al 37’ Dunbar è pizzicato in fallo a terra (ponte… lungo sul compagno placcato). Allan porta l’Italia dentro i 22: lancio su Geldenhuys e poi Furno dalla chiusa placcato sui 10 metri. Ne nasce una mischia  che la Scozia gioca con Cross a destra  al posto di Louw (fuori per cambio tecnico: non l’intuizione più felice della storia del rugby!). Parte Parisse che punta l’apertura, palla veloce fuori e Allan come una freccia si conficca nel cuore della difesa andando a schiacciare ben servito da Furno a un passo dalla porta ad H. Dentro anche la trasformazione e fine delle ostilità con l’Italia avanti di 10.

La ripresa si apre con l’ennesima maxi sequenza scozzese che (dopo 12 fasi) si conclude con una mischia a favore degli azzurri che però  girano in maniera anomala (perché?) e concedono, sullo sviluppo caotico dell’azione,  a Weir l’ovale del  – 7. Lo scozzese non sbaglia.  Ancora guai in mischia: Castro (49’) stappa (davvero?) e becca un altro calcio contro. Al 52’ arriva un altro calcio per gli scozzesi dentro i 22 davanti ai pali. Per nostra fortuna Laidlaw decide di giocare veloce e l’azione sfuma. Bravo Sarto nell’occasione.

La Scozia tenta la carta Denton in terza per Fusaro con Beattie che passa flanker.  Gori (54’) sbaglia tutto al limitare dei 22 , si fa prendere con la palla in mano e sull’ ovale recuperato la Scozia scatena la cavalleria al largo (dove non c’è niente di azzurro sul fronte) ed è Dunbar a schiacciare vicino alla bandierina di destra.  Il vantaggio è ridoto a due sole lunghezze: la partita è riaperta. Al 57’ è disastro Italia in rimessa laterale: palla vinta da Zanni e regalata agli avversari! Passa un minuto: Campagnaro sbaglia tutto nel secondo canale e Brunel cambia la prima linea, subito imitato dal ct scozzese. Giazzon (62’) sbroglia la matassa nei 22 sotto pressione e regala ad Allan la palla che ci fa respirare.

La Scozia cresce, l’Italia prova a tamponare. Il possesso dei nostri avversari sfianca ma non punisce. Entrano al 64’ Botes (Gori) e Derbyshire (Derbyshire) per l’Italia e il folletto Cusiter (Laidlaw) sul fronte opposto.Cittadini (66’) dentro i 22 e in avanzamento sbaglia la palla che: mai nella vita…: Lowson (!) ringrazia e spara lontano.  Il crollo si consuma al 68?: Scozia travolgente sul primo canale sull’asse Denton – Lamont – Scott – Dunbar con il centro che fila in meta per il sorpasso che profuma di dramma. A suonare la carica è Sarto che al 70’ che si fionda oltre la linea del vantaggio e innesca l’azione che dopo 4 splendide fasi in avanzamento porta Furno in meta. È pareggio. E grazie ai metri guadagnati in area dalla seconda linea Orquera mette fra i pali i due punti di conversione. Italia a +2, Olimpico in fermento e alla fine mancano 7’ scarsi. Dentro Bortolami per Zanni, con Furno che passa in terza linea.

Possesso scozzese fra i 50 e i 10: Sarto porta a terra Grey lungo l’ out destro. Lancio di Giazzon: avanti dell’Italia, mischia Scozia. Paura! Di minuti ne mancano 4: Cusiter introduce sulla destra del suo fronte di attacco: partono loro. Italia che non deve concedere falli. Al 79’ è mischia Scozia al centro dei pali sui 25 metri. Il drop assassino è nell’aria e arriva puntuale al minuto 79’ e 59’. Finita. Italia sconfitta. Italia perdente? Joshua Furno eletto, con pieno merito, uomo del match. Bene anche Sarto e il citato De Marchi (finché è durata la benzina). Il resto: davvero poca cosa. Purtroppo.

di Giorgio Sbrocco

IL TABELLINO

Italia – Scozia 20 – 21 (pt 13 – 3)

Marcatori: 14’ cp Allan, 23’ cp Laidlaw, 32’ cp Allan, 40’ m. Allan tr. Allan, 46’ cp Laidlaw, 55’ mnt Dunbar, 68’ m. Dunbar tr. Weir, 72’ m. Furno tr. Orquera, 80’ dr. Weir

Arbitro: S. Walsh (Nz)