Melbourne, 24 gennaio 2013 - Sfuma la finale di Melbourne per Simone Bolelli e Fabio Fognini. Gli azzurri sono stati battuti dai favoritissimi gemelli statunitensi Bob e Mike Bryan nella semifinale del doppio agli Open di Australia (6-4, 4-6, 6-1, dopo 1 ora e 36 minuti di gioco).

Bolelli e Fognini si sono comunque confermati un'ottima coppia e ciò fa ben sperare in vista della sfida di Coppa Davis di Torino della prossima settimana con la Croazia, in cui proprio il doppio potrebbe risultare decisivo.

Nel tabellone del singolare, intanto, esce il nome del primo finalista. Nessuna sorpresa, con Nole Djokovic, vincitore delle ultime due edizioni, che ha schiantato David Ferrer in un'ora e 27 minuti di gioco: 6-2 6-2 6-1 il finale a favore del serbo, a caccia del quarto titolo sul cemento australiano (prima vittoria nel 2008), contro un Ferrer ancora provato dalla maratona con Almagro. Schiacciante la superiorità di Djokovic, che ha strappato per ben 7 volte il servizio all’avversario senza concedere neanche una palla break sulla propria battuta. Il numero uno ha messo a segno 30 vincenti contro gli 11 di Ferrer e ha commesso appena 16 errori non forzati a fronte dei 32 dello spagnolo. Il serbo attende ora il vincente della sfida tra Roger Federer, vincitore 4 volte a Melbourne, e Andy Murray, che non ha ancora smarrito un set nel corso del torneo: un match che si annuncia decisamente più equilibrato rispetto al monologo di Djokovic contro Ferrer.

Djokovic si è esibito anche in un siparietto finale: il serbo è tornato sul centrale di Melbourne vestito da medico, per ‘curare’ l’ex campione francese Henri Leconte, impegnato in un doppio tra vecchie glorie. Leconte, in coppia con Guy Forget, aveva appena perso al tie break il primo set contro Goran Ivanisevic et Pat Cash quando il serbo, numero 1 del tennis mondiale, è entrato in campo, con camice e stetoscopio al collo. Ha chiesto a Leconte, 49 anni, di sdraiarsi, l’ha auscultato e gli ha fatto un piccolo massaggio cardiaco. Terminato lo show, se ne è andato, tra gli applausi e le risate del pubblico.

Tra le donne, la cinese Li Na ha battuto a sorpresa la russa Maria Sharapova. Sarà dunque lei sabato a contendere il titolo del primo Slam della stagione alla numero uno del mondo Victoria Azarenka, campionessa in carica. La tennista asiatica, sesta testa di serie, si è imposta con un nettissimo 6-2, 6-2 in un'ora e 33 minuti. Un risultato secco, inatteso, se si considera che la Sharapova nei cinque incontri precedenti aveva ceduto appena nove game, praticamente un record.

Na Li, finalista a Melbourne anche due anni fa (fu sconfitta dalla belga Clijsters), vanta già un titolo dello Slam: ha conquistato il Roland Garros nel 2011 battendo in finale la nostra Francesca Schiavone. Ora, quasi 31 anni (li compirà il 26 febbraio), la tennista di Wuhan ha l'occasione di giocare una terza finale di Slam. Non sarà facile, però, avere la meglio su una Azarenka lanciatissima e che per restare in vetta al ranking deve vincere il torneo confermando il titolo dello scorso anno.

In semifinale, la 23enne bielorussa di Minsk ha fermato la corsa della statunitense Sloane Stephens (n.29), protagonista nei quarti della più grande sorpresa del torneo, ovvero l'eliminazione della connazionale Serena Williams (n.3). Troppo inesperta la 19enne di Plantation per reggere il confronto con la più esperta e smaliziata Azarenka nella sua prima semifinale di Slam: è finita 6-1, 6-4 in un'ora e 41 minuti per la numero uno, che ha avuto qualche titubanza solo al momento di chiudere.

Sono nove i precedenti tra la Azarenka e Na Li: conduce la tennista dell'est per 5-4. La bielorussa ha vinto le ultime tre sfide giocate lo scorso anno. La cinese arriva alla finale senza aver ceduto un set, la Azarenka ne ha perso uno al quarto turno contro l'americana Hampton.