{{IMG_SX}}Roma, 21 gennaio 2009 - "Si’, ho commesso atti di bullismo”. È quanto afferma il 30% degli 862 studenti romani di 5 scuole superiori coinvolti nell’indagine sul bullismo promossa dal circolo di cultura omosessuale ‘Mario Mieli’ nell’ambito del progetto “Smontiamo i bullismo, impariamo a convivere” giunto alla terza edizione e presentato questa mattina all’Istituto tecnico commerciale Alberti.

 

Secondo i ragazzi intervistati, il comportamento violento e’ rivolto nel 45% dei casi verso gli immigrati e nel 38% dei casi verso omosessuali.


Ma tra le vittime di violenze e discriminazioni figurano anche tutte quelli persone che assumono atteggiamenti ‘sessualmente ambigui’ e le persone in sovrappeso. Sempre secondo le risposte fornite dagli studenti, i responsabili di atti di violenza e discriminazione sono principalmente maschi (82,3%), un giudizio che viene associato anche a particolari condizioni di disagio come la dipendenza dalle droghe (59,1%) e alla scarsa coesione del nucleo famigliare di appartenenza (56%).


Per quanto riguarda, invece, la reazione al bullismo, l’espressione di solidarieta’ e vicinanza alla vittima viene ritenuta un valido e realistico strumento, come dimostra il dato del 28,9% degli intervistati che dichiara di parlare con la vittima. Dalla ricerca risulta, inoltre, che solo il 16% afferma di aver subito atti di violenza e discriminazione, perche’ denunciare di esserne stati vittime e’ sintomo di debolezza.


Riguardo, infine, la scala dei valori ai quali i ragazzi si ispirano, il 44.3% risponde “la bellezza”, il 37.7% “un abbigliamento alla moda” e appena il 7% un “rendimento scolastico positivo”.