{{IMG_SX}}Treviso, 21 luglio 2009 - Ha deciso di togliere il figlio dalla scuola e di iscriverlo in un altro istituto dopo che per tutto l'anno scolastico il ragazzino, di 12 anni, è stato vittima di ingiurie a causa delle sue origine napoletane. Gli episodi di bullismo sono avvenuti a Treviso, dove l'adolescente vive da due anni con la madre.


"Figlio di camorrista" e "sei puzzolente", gli insulti che più di frequente si è visto rivolgere dai compagni. Il dodicenne era stato bocciato al termine della prima media. "C’era una situazione non serena, e il rendimento di mio figlio ne ha risentito, ma sulla bocciatura non dico nulla, se non ha studiato è giusto", ha detto la donna, che ha raccontato la sua vicenda all'emittente televisiva Antenna Tre Nordest.

 

La signora partenopea era stanca delle offese e dei comportamenti razzisti che il ragazzino subiva dai compagni. Ha scelto di non presentare alcuna denuncia, ma ha tolto il figlio da quella scuola, nel centro di Treviso. "I compagni lo sbeffeggiavano - ha raccontato - intonavano canzoni contro i napoletani, dicevano di aver paura di lui, ‘perché figlio di un camorrista’, e lo emarginavano durante le attività scolastiche e ricreative".

 

Tra i gesti più odiosi c'era l’abitudine di alcuni studenti di disinfettare le penne dopo che il ragazzino le aveva toccate "perché puzzava". La madre dell’adolescente ha provato a far presente la situazione alle insegnanti della scuola, ma si sarebbe sentita rispondere che era suo figlio a essere problematico.

 

Un caso che richiama alla mente quello reso pubblico l’anno scorso in un piccolo paese della provincia di Treviso da un’altra mamma napoletana. Nel pieno dell’emergenza rifiuti in Campania - aveva denunciato - il suo bimbo di 8 anni era stato deriso per mesi dai compagni che lo chiamavano con disprezzo "monnezza". Anche allora la scelta finale dei genitori era stata quella di far cambiare scuola al figlio.