Washington, 30 settembre 2010 - Per la prima volta un gruppo di astronomi ha scoperto un pianeta abitabile all’esterno del nostro sistema solare. Ad individuarlo sono stati i "cacciatore di pianeti" Paul Butler della Carnegie Institution di Washington e Steven Vogt dell’Università della California a Santa Cruz, dopo 11 anni di lavoro con dati e osservazioni in gran parte raccolti nell’Osservatorio Keck sul vulcano dormiente di Mauna Kea alle Hawaii. I risultati del loro lavoro vengono ora pubblicati dall’Astrophysical Journal.

Il pianeta, Gliese 581 G, si trova a 20 anni luce dal nostro sistema solare, nella costellazione della Bilancia. È considerato abitabile a causa delle dimensioni e della distanza dal calore del suo ‘sole', la stella nana rossa Gliese 581.

La distanza è quella giusta perchè l’acqua scorra sul pianeta in forma liquida e le dimensioni sono sufficienti perchè si crei la gravità necessaria a mantenere un’atmosfera attorno al pianeta.

Ciò non significa necessariamente che su Gliese 581 G si siano sviluppate forme di vita, ma le condizioni di base perchè ciò avvenga esistono. E Butler e Vogt sono convinti che simili condizioni esistano anche in altri sistemi solari.

Attorno a Gliese 581 ruotano sei o sette pianeti, con un’orbita circolare e un allineamento simile a quello nel nostro sistema solare. "Mano a mano che raccogliamo dati, possiamo vedere che il sistema è simile al nostro, con un cerchio interno di pianeti rocciosi, di tipo terrestre, e poi un grande solitario come Giove, più all’esterno", commenta Vogt. Gliese 581 è una nana rossa con una potenza dell’1% rispetto al Sole, ma i suoi pianeti vi ruotano attorno ad una distanza molto più riavvicinata che nel nostro sistema solare.

Un’altra differenza è che il pianeta appena scoperto ruota attorno a Gliese 581 come fa la Luna con il Sole, ovvero con una sola parte che riceve luce e calore e l’altra che rimane al buio. Tuttavia vi è una banda al confluire della luce e del buio dove è possibile la vita. Una banda abbastanza larga da permettere a creature bisognose di calore di vivere nella zona più luminosa e a quelle come gli orsi polari di sistemarsi nell’area più fredda. In cielo vi sarà, a seconda delle zone della banda, un perpetuo tramonto o una perpetua alba.