Roma, 26 marzo 2011 - Sulla cupola panoramica della Stazione spaziale internazionale sventolerà (simbolicamente, a causa dell’assenza di gravità) anche il tricolore. E nel modulo Pmm, costruito interamente da Alenia Spazio, come il Columbus, ci sarà anche una festa tutta italiana, programmata da Roberto Vittori e Paolo Nespoli, alla quale parteciperanno tutti gli astronauti.

E quasi certamente ci sarà anche un pranzo tutto italiano. Sarà uno dei momenti importanti, lassù fra le stelle, per festeggiare l’Unità d’Italia. Il prossimo 19 aprile, da Cape Kennedy, partirà la terza missione spaziale del colonnello dell’aeronautica militare italiana, Roberto Vittori.

"Sì - dice il nostro astronauta -. Dopo il 2002, missione Marco Polo e il 2005, missione Eneide, torno per la terza volta nello spazio per una missione importante che potrebbe essere l’ultima del programma spaziale americano".

Ultimo volo di Endeavour?
"Penso proprio che sia l’ultimo volo di questo Shuttle ma ritengo, se la futura missione Atlantis non sarà confermata, che sia anche l’ultimo in senso assoluto della Nasa".

Quale sarà la tua nuova missione?
"Porterò sulla stazione internazionale un esperimento molto importante. Sarà con me l’Ams, ovvero il cacciatore antimateria che avrà il compito di scoprire l’universo e capire chi siamo e da dove veniamo. Catturerà i raggi cosmici per interpretarli e, speriamo, possa dare delle risposte esaurienti sul piano scientifico".

Sapremo finalmente cos’è accaduto dopo il Big Bang?
"Forse riusciremo a capire come la materia si è formata dopo il Big Bang, almeno queste sono le speranze degli scienziati dei 12 paesi europei, e dell’Italia in particolare, che l’hanno progettato. Il mio compito sarà quello di agganciare con una gru l’Ams dalla stiva dello Shuttle e di posizionarlo definitivamente alla Iss".

Sei un veterano dello spazio, quali emozioni per questo terzo volo?
"Ogni missione è unica e irripetibile. Ognuna ha la sua esclusiva. Poi per me, dopo due voli con la Soyuz, è la prima volta che vado nello spazio con lo Shuttle. E’ questa la carica di adrenalina".

Nella Iss incontrerai anche il tuo collega Paolo Nespoli...
"E’ una occasione unica. Saremo due italiani insieme nello spazio. Lui come astronauta che partecipa a una missione di lunga permanenza e io come membro dell’equipaggio dello Shuttle. Sarà, davvero, una vera festa".

E a proposito di festa torniamo a quella spaziale dell’Unità d’Italia...
"Ho avuto l’onore di ricevere dalle mani del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la bandiera della nostra Patria. Me l’ha consegnata a Reggio Emilia in occasione dell’inizio dei festeggiamenti dell’Unità nazionale. Sono orgoglioso e fiero di questo compito. Poi, tornando con il pensiero alle precedenti missioni sulla Iss, mi viene in mente il sorvolo dell’Europa da lassù. Si parte dall’Inghilterra e poi si scende verso l’Europa fino a vedere la nostra Italia, agganciata al vecchio continente attraverso le Alpi, che si staglia sul profondo azzurro del mare Mediterraneo. L’Europa è bellissima, non ci sono confini, e l’Italia spicca maestosa e dà la sensazione reale di essere il giardino del vecchio continente. E’ un posto speciale. E la bellezza e la geografia che mi ha dato questa immagine, mi spinge a dire a tutti gli italiani che è stupendo festeggiare dallo spazio i 150 anni dell’Unità del nostro paese".

Porterai con te qualcosa di particolare?
"Sì, tra i tanti simboli dell’Umbria, porterò anche una balestra di Sansepolcro. Non è un tradimento perchè il mio cuore resta, per motivi familiari e di affetto, sempre umbro".