New York, 27 maggio 2011 - Un blitz nel 'compound digitale' che custodisce i segreti delle armi usate dall'esercito americano. "Un gruppo di hacker di cui non si conosce ancora l'identità - rivela la Reuters - è riuscito a violare la rete di sicurezza della Lockheed Martin e di altri contractor". Non si sa ancora quali informazioni siano state rubate. Nei server di queste aziende sono contenuti i dettagli sui mezzi e gli strumenti utilizzati dai soldati Usa in Iraq e Afghanistan. Tra i documenti, ci sono anche i progetti sulle tecnologie militari ancora in fase di sviluppo. Nei server si nasconde una vera e propria miniera d'oro sotto forma di bit.

Gli hacker sono riusciti a duplicare le chiavette che forniscono password temporanee per accedere alla rete. "Hanno imparato a clonarle - riporta l'agenzia di stampa - in un attacco messo a segno in marzo". Anche il Pentagono utilizza questo sistema di protezione dei dati. La squadra che si occupa di cybersicurezza, tra militari e civili, può contare su 85mila unità. Il numero di persone che possiedono questo tipo di chiavette, fabbricate dalla Rsa, secondo il dipartimento della Difesa sono molto poche. Quante? Impossibile saperlo per ragioni di sicurezza.

Rick Moy, presidente della Nss Labs, una società che si occupa di sicurezza informatica, ha spiegato che il primo blitz aveva come obiettivo proprio organizzazioni militari, finanziarie e politiche. "Le chiavette compromesse in circolazione sono milioni". La fuga di informazioni top secret è solo all'inizio.