Roma, 19 agosto 2011 - Hewlett Packard è pronta a dare l’addio ai personal computer. Il colosso di Palo Alto, che sui pc ha costruito la sua storia più gloriosa, sta progettando uno spin-off del ramo e ha annunciato di voler concentrare il proprio business sul software, preparandosi all’acquisto della britannica Autonomy Corp. Ad HP sembrano non interessare più neanche gli smartphone e il tablet Touchpad. 

Il consiglio di amministrazione di Hp ha autorizzato l’esplorazione di alternative strategiche in questo senso, compresa appunto “una separazione completa o parziale della divisione”, processo che potrebbe richiedere dai 12 ai 18 mesi e potrebbe portare alla cessione. Immediata la reazione del titolo, che nell’afterhours a Wall Street e’ arrivato a cedere il 10% a 26,68 dollari per azione, dopo avere chiuso in ribasso del 5,99% a 29,51 dollari. Come sottolinea il Wall Street Journal, la societa’ californiana ha anche confermato di avere avviato trattative per rilevare la societa’ britannica di software Autonomy Corp per 42,11 dollari per azione in contanti, ovvero circa 10,25 miliardi di dollari.

Nell’ambito della ristrutturazione, Hp intende concludere le attivita’ collegate allo sviluppo di tablet (TouchPad, che avrebbe dovuto essere l’anti iPad) e smartphone, che utilizzano webOS, il sistema operativo acquisito insieme alla sua produttrice Palm. Le notizia sono arrivate insieme ai conti del terzo trimestre fiscale, durante il quale Hp ha ottenuto profitti per 1,93 miliardi di dollari, 93 centesimi per azione, il 9% in piu’ rispetto agli 1,77 miliardi, 75 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso, su un giro d’affari di 31,19 miliardi di dollari, il 2% circa in piu’ dai 30,7 miliardi del terzo trimestre 2010. La societa’ ha comunque tagliato le stime su utile e giro d’affari del quarto trimestre, in previsione del sostanziale impatto dei costi legati alla ristrutturazione: attende ora profitti tra 1,12 e 1,16 dollari per azione, sotto gli 1,32 dollari previsti dagli analisti, su un giro d’affari tra 32,1 e 32,5 miliardi di dollari (il consensus prevede 33,98 miliardi). Riviste in leggero calo le stime per l’intero anno, per un giro d’affari tra i 127,2 e i 127,6 miliardi, anche in questo caso meno dei 129,12 miliardi previsti dal consensus. 
 

 

 

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