Roma, 28 febbraio 2012 - L'ora 'x' scatterà all'alba del 1° marzo, sarà allora che entreranno in vigore le nuove regole sulla privacy di Google. Una decisione che ha scatenato la reazione dell'Europa, che nutre ''forti dubbi'' sulla legalità e sulla correttezza della nuova policy.

La Cnil, l'authority francese per la protezione dei dati personali incaricata il 3 febbraio scorso di avviare un'indagine, ha chiesto una ''pausa'' sulla revisione delle norme. Ben più duro, invece, il messaggio inviato al colosso del web dalla vicepresidente della Commissione europea e responsabile per la Giustizia, Viviane Reding: "Chi offre servizi ai consumatori dell’Unione deve seguire le regole europee per la protezione dei dati".

Mountain View, dal canto suo, si dice pronta a rispondere ai dubbi dell'authority francese. "Crediamo di avere trovato un equilibrio ragionevole, siamo aperti ad un confronto", dicono dal quartier generale del motore di ricerca.

Le nuove regole di Google permetteranno di combinare tutte insieme le informazioni rilasciate dagli utenti nei diversi servizi forniti (da Gmail a YouTube a Google Maps, solo per citarne alcuni) nella logica di far vivere all’utente una singola esperienza attraverso le diverse piattaforme, ma anche con l’obiettivo dell’azienda di "consolidare in una sola le norme di oltre 60 servizi specifici". Sarà possibile, ad esempio, aggiungere un appuntamento al Calendario Google quando in Gmail si riceve un messaggio che annuncia una riunione. Oppure condividere indicazioni stradali con una delle proprie cerchie di Google+ senza abbandonare Maps.

Gli utenti che non sono interessati a condividere le informazioni hanno diverse possibilità: oltre a non loggarsi a Google, possono scegliere di usare il proprio browser in modalità incognita o privata; cancellare la cronologia sul motore di ricerca; utilizzare la dashboard di Google per esaminare e controllare le informazioni associate al proprio account (su google.com in basso a destra è stata predisposta una pagina ad hoc che spiega tutto).

''Il nostro impegno - ha detto il portavoce dell'azienda - è quello di offrire agli utenti un'esperienza d'uso semplice e intuitiva con i diversi servizi di Google e allo stesso tempo di rendere il nostro approccio alla privacy semplice da capire per loro''.

"L'informativa fornita agli utenti è apparentemente esaustiva, ma in realtà troppo generica ed elusiva'', è invece il parere di Francesco Pizzetti, presidente dell'Autorità Garante per la Privacy italiana. Per Pizzetti ''la prossima riunione dei Garanti europei del 22 marzo sarà sicuramente un'occasione di riflessione''.