Ginevra, 4 luglio 2012  - Il bosone di Higgs, la particella determinante per spiegare le moderne teorie sull’Universo, esiste. A confermarlo oggi a Ginerva, nel corso di una conferenza stampa mondiale, i ricercatori che lavorano al Large Hadron Collider. Grazie alla ''particella di Dio'', ogni cosa ha una massa. L'esistenza della particella era stata prevista 48 anni fa.

In particolare ad avere rilevato l’esistenza di questa particella tanto elusiva, sono stati i ricercatori che lavorano a due dei tre esperimenti che sono installati lungo i 27 chilometri di circonferenza del grande acceleratore di particelle di Ginevra, e cioè Atlas e Cms.

Ci sono “forti indicazioni della presenza di una nuova particella attorno alla regione di massa di 126 GeV”, ha spiegato a Ginevra Fabiola Gianotti, una delle oltre seicento ricercatrici italiane che hanno partecipato all’esperimento e coordinatrice di Atlas, uno dei due esperimenti che hanno scoperto il bosone.

Nel corso della conferenza stampa l’annuncio della consistenza statica della scoperta ha suscitato un caloroso applauso tra i partecipanti, tra cui in prima fila l’83enne Peter Higgs, uno dei fisici che per primo aveva teorizzato l’esistenza della particella che a lui è stata dedicata.

LE LACRIME DI HIGGS - Lacrime di commozione sul viso del fisico Peter Higgs, il ‘papà’ del bosone che porta il suo nome.  Higgs, che ha preso parte alla conferenza del Cern a Ginevra, è stato il primo a intuire l’esistenza di questa particella che da’ la massa a tutte le cose. E oggi è un giorno davvero speciale per lui.

“Mai stato cosi’ felice” ha sussurato lo scienziato davanti alla standing ovation che la comunità del Cern gli ha tributato. Membro della Royal Society inglese, Peter Higgs, classe 1929, è principalmente noto per la proposta avanzata negli anni sessanta, all’interno della teoria elettrodebole, che mira a spiegare l’origine della massa della particelle elementari in generale e dei bosoni W e Z in particolare.

Il noto “Meccanismo di Higgs” ha predetto l’esistenza di una nuova particella subatomica denominata appunto bosone di Higgs, e ormai universalmente nota col soprannome di “Particella di Dio”. Con la scoperta di oggi, il meccanismo di Higgs viene ratificato come importante ingrediente del Modello standard.

Higgs ha elaborato la sua teoria nel 1964 mentre passeggiava per le colline scozzesi, quando all’improvviso è corso in laboratorio dichiarando di aver maturato “one big idea”, una grande idea. Higgs, pur dichiaratamente ateo, sembra si sia dispiaciuto del soprannome ‘particella di Dio’ dato alla ‘sua’ creatura in quanto lo scienziato temerebbe che questa definizione possa in qualche modo offendere le persone religiose.