Roma, 9 dicembre 2012 - A dispetto dei suoi trent'anni, che per il mondo della tecnologia sono ere geologiche, il Commodore 64 è ancora un computer da Guinness dei primati: è infatti il pc più venduto nella storia con oltre 70 milioni di pezzi.

Sbarcato nei negozi di tutto il mondo alla fine del 1982 al costo di 595 dollari (prezzo considerato ‘per famiglie’ visto che gli altri dell'epoca costava il triplo), a corredare la macchina dal familiare colore beige un catalogo di diecimila programmi come Pac-man o Super Mario, ma anche i primi fogli di calcolo e programmi di scrittura progenitori di quelli che usiamo oggi, che giravano su un rumoroso floppy disk o addirittura su cassetta.

Il ricordo del Commodore 64 è ancora vivo fra i milioni di utilizzatori, al punto che c’è chi continua a sfornare programmi che ‘girano’ sulla macchina. In tutto il mondo si susseguono le celebrazioni a cui, però, non potrà partecipare il suo inventore, Jack Tramiel.

L’imprenditore di origine polacca naturalizzato americano, che durante la seconda guerra mondiale è passato anche per il campo di concentramento di Auschwitz, morto proprio lo scorso 8 aprile. Contrariamente a Steve Jobs, a cui spesso viene paragonato per l’innovatività delle sue ‘creature’, Tramiel ha però dovuto assistere impotente al declino della sua azienda dal cui consiglio di amministrazione fu allontanato.