Roma, 2 aprile 2013 - Il Garante della privacy italiano ha aperto un’istruttoria nei confronti di Google Inc. per verificare il rispetto della disciplina sulla protezione dei dati personali, in particolare dei principi di pertinenza, necessità e non eccedenza dei dati trattati nonché degli obblighi sull’informativa agli utenti e sull’acquisizione del consenso.

L’iniziativa - spiega una nota del Garante privacy - è stata assunta nell’ambito di un’azione congiunta intrapresa dalla task force, appositamente costituita, composta dalle Autorità per la protezione dei dati di Francia, Italia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna. Tra il marzo e l’ottobre 2012 il Gruppo che riunisce le Autorità della privacy dei 27 Paesi dell’Ue ha, infatti, analizzato la privacy policy di Google per stabilire se fosse in linea con i requisiti fissati nella Direttiva europea sulla protezione dei dati (Direttiva 95/46/CE).

Le nuove regole privacy adottate da Google consentono, tra l’altro, alla società californiana di incrociare in via generalizzata i dati degli utenti che utilizzano i servizi offerti (da Gmail a YouTube a Google Maps solo per citarne alcuni). Alla luce dei risultati di questa analisi, i Garanti europei hanno chiesto a Google Inc. di adottare, entro 4 mesi, una serie di modifiche ritenute necessarie per assicurare la conformità dei trattamenti alle disposizioni vigenti.

"Decorso tale periodo, alcuni rappresentanti di Google Inc. hanno chiesto un incontro con la task force che si è tenuto il 19 marzo, a seguito del quale tuttavia la società, nonostante avesse manifestato la propria disponibilità, non ha ancora adottato alcuna concreta iniziativa nel senso auspicato. Ciascuna delle sei Autorità coinvolte condurrà, pertanto, ulteriori accertamenti con il formale avvio di procedimenti distinti anche se simultanei ed in stretto coordinamento tra loro.

La replica di Google - "Le nostre politiche sulla protezione dei dati personali rispettano le norme Ue". Questa la risposta di Google dopo l’istruttoria aperta dal garante per la privacy italiano e dalle autorità competenti degli altri cinque Paesi europei “per verificare il rispetto della disciplina sulla protezione dei dati personali”. “La nostra politica - riferiscono fonti del colosso americano - rispetta la normativa europea e ci permette di creare servizi più semplici ed efficaci. Ci siamo totalmente impegnati con gli organismi di tutela dei dati coinvolti in questo processo e continueremo a farlo”.